L’Italia per Moody’s è ok ma le banche stanno facendo una faccia diversa. Cosa c’è dietro le quinte del rating?

L'instabilità politica degli ultimi mesi ha influito notevolmente sulla percezione delle banche, che ora sembrano essere più riservate nell'attribuire un investment grade al debito italiano

banche

A cura di Pasquale di Bartolomeo del Liuc-Finance & Investment Club  dell’Università Liuc di Castellanza.
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Nell’ambito delle recenti valutazioni da parte dell’agenzia di rating Moody’s, andando ad analizzare i dati comunicati dal ministero e quelli emersi dal mercato notiamo che in realtà un declassamento per l’Italia c’è stato rispetto a ciò che è stato comunicato. Sebbene l’agenzia abbia mantenuto un giudizio positivo sul rating italiano, sostenendo che la situazione economica del Paese sia stabile, è importante considerare alcune sfumature che potrebbero essere sfuggite all’attenzione.

In primo luogo, nonostante Moody’s continui a classificare il debito italiano come investment grade, segnalazioni provenienti dal settore bancario suggeriscono una diversa prospettiva. Le principali istituzioni finanziarie sembrano considerare il debito italiano con un occhio più critico, relegandolo a un livello meno favorevole, in parte a causa del recente cambiamento politico con la caduta del governo Draghi.

L’instabilità politica degli ultimi mesi ha influito notevolmente sulla percezione delle banche, che ora sembrano essere più riservate nell’attribuire un investment grade al debito italiano. Il passaggio da un governo guidato da Mario Draghi a un contesto politico incerto ha sollevato preoccupazioni sulle future politiche economiche e sul mantenimento della stabilità fiscale.

Un elemento chiave che diverge dalla valutazione di Moody’s è la considerazione dello spread e del rendimento decennale. Moody’s ha attribuito la sua decisione principalmente alla diminuzione dello spread da 207 a 176 punti e al calo del rendimento decennale dal 5% al 4,35% nell’ultimo mese.

Tuttavia, è importante notare che queste cifre, se da un lato possono indicare una maggiore fiducia degli investitori, dall’altro potrebbero nascondere sfide sottostanti. Le grandi banche, avendo una visione più ampia della situazione, sembrano considerare queste metriche con cautela, riflettendo sul contesto politico e sugli impatti a lungo termine sulle prospettive economiche dell’Italia.  Il recente miglioramento degli indicatori potrebbe essere attribuito a fattori temporanei piuttosto che a un fondamentale rafforzamento della posizione economica del Paese.

In conclusione, mentre le agenzie di rating come Moody’s mantengono un quadro ottimista per l’Italia, è fondamentale considerare anche le valutazioni più circospette delle istituzioni finanziarie. La recente instabilità politica e le sfide economiche persistenti potrebbero richiedere una visione più attenta e un’analisi approfondita per comprendere appieno la realtà del rating dell’Italia.

Fonti

Moody’s conferma rating Italia a Baa3,alza outlook a stabile | Sky TG24

. https://www.repubblica.it/economia/2023/11/17/news/moodys_rating_italia-420578141/h

Moody’s – credit ratings, research, and data for global capital markets (moodys.com)

Perché l’Italia teme il giudizio di Moody’s.Cosa può accadere? 

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Pubblicato il 27 Novembre 2023
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