Nuovo futuro per il “parco” dei Fontanili: a novembre il passaggio al Comune di Cavaria

Il grosso dei terreni appartiene alla Fondazione Ca' Granda, ma la gestione era demandata al Parco del Ticino, c'era stata una mobilitazione per un parco sovracomunale. Ora si va verso una nuova convenzione con il Comune di Cavaria

Fontanili Gallarate Besnate Premezzo

Primo passo per definire un nuovo futuro per l’oasi dei Fontanili, l’area verde che si estende sulla collina tra i paesi di Premezzo e Besnate e il quartiere Crenna di Gallarate: dopo una lunga fase di preparazione, il Comune di Cavaria con Premezzo è pronto a firmare la convenzione di gestione dei terreni (per lo più boschi) di proprietà della Fondazione Ca’ Granda, che gestisce i beni che – acquisiti nell’arco di secoli – costituiscono il patrimonio dell’Ospedale Maggiore di Milano.

«Manca solo l’accensione delle polizze assicurative, ci vorrà qualche giorno e poi sarà firmata» dice Franco Zeni, sindaco di Cavaria con Premezzo. «Sarà la prima convenzione mai sottoscritta: il 16 dicembre faremo una cerimonia pubblica per questo passaggio».

L’oasi dei Fontanili, che al centro ha appunto le aree umide dove l’acqua di falda risale in piccoli laghetti, era stata definita e attrezzata sul finire degli anni Ottanta, quando fu costruito il casello dell’autostrada A26: grazie ad una mobilitazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste il Parco del Ticino aveva preso in affitto i terreni (l’area è fuori dal perimetro del parco) e aveva allestito percorsi attrezzati, aprendo una bella fase di frequentazione da parte degli abitanti della zona. Al di là di chi conosceva già l’area, tante persone si erano accostate all’area, a piedi o anche con le prime Mountain Bike.

Nel tempo i percorsi attrezzati avevano anche sofferto di un progressivo deterioramento. Di fronte anche ai casi di abbandono di rifiuti in zona, negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione per la zona: Wwf  Insubria e Legambiente si erano proposti per una gestione, mentre a Gallarate c’è stata una vasta mobilitazione con una petizione firmata da centinaia di persone che puntava a istituire un parco sovracomunale, sui tre diversi Comuni della zona.

Va detto che per ora, come detto, il passaggio riguarda solo il Comune di Cavaria con Premezzo su cui ricade buona parte dell’oasi.
Nei giorni scorsi  anche il Parco del Ticino ha scritto per chiedere un aggiornamento dopo la riunione che si è tenuta il 31 maggio scorso. Il Comune ha lavorato soprattutto alla convenzione – passaggio obbligato – «una volta proprietari del “podere Caiello con Premezzo” inviteremo tutti ad un tavolo tecnico per capire cosa fare» dice ancora il sindaco Zeni rifacendosi al nome ufficiale dell’ampia proprietà della Ca’ Granda.

Rispetto al precedente inquadramento dentro al Parco del Ticino, il passaggio ad un’area in diretta gestione comunale è significativo e richiede di ripensare la gestione.
Lo stesso Parco del Ticino ha ribadito anche la sua disponibilità «a collaborare alla conservazione ed alla valorizzazione dell’area sia in termini naturalistico-ambientali che fruitivi». Quanto alle realtà coinvolte ambientaliste, rimane la disponibilità a lavorare sul tema: «L’auspicio è che la convenzione dia una progettualità di gestione corretta, la presenza di associazioni di volontariato è importante» dice Matteo Colaone, del Wwf Insubria. In ogni caso per ora si è solo in una fase iniziale, almeno finché non sarà sottoscritta la convenzione.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Novembre 2023
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