Pagelle Pro Patria: squadra inconsistente, i veterani tradiscono e guardano il Lumezzane festeggiare
I voti della Pro Patria nella partita persa 2 a 0 contro il Lumezzane: tigrotti bocciati su tutte le linee, finale nelle mani dei giovani Zanaboni e Pitou
ROVIDA 4,5 – Serata negativa allo Speroni, la peggiore della stagione: insicuro nelle parate (persino su un tiro basso e centrale di Parodi) nelle uscite (provoca il 2 a 0 non trattenendo un pallone) e coi piedi. Nella ripresa manda una rimessa dal fondo direttamente in tribuna laterale. Un gesto che – per carità – capita e può capitare a chiunque, ma che comunque restituisce l’inconsistenza tecnica della sua partita. 16 i palloni raccolti da fondo della rete in 10 gare: troppi. Si spera che questa sia solo una parentesi di 90′ e che ben presto possa ritrovare i suoi superpoteri da Uomo-Ragno: Spiderman no more.
(Gallery fotografica a cura di Roberta Corradin)
MORETTI E SAPORETTI 5,5 – Come sottolinea mister Colombo, il Lumezzane non fa molto per vincerla, eppure i due braccetti difensivi sono a tratti traballanti nei duelli individuali contro Cannavò e Spini (autore di una doppietta), le volte in cui le due ali valgobbine si accendono. Al 34′ il romagnolo va vicino al gol da corner, ma quest’anno il suo rapporto con la porta avversaria pare essere complicato.
dal 81′ per Saporetti ZANABONI 6 – Quarto gettone consecutivo a partita in corso (tutte dopo il 73′): ingresso in campo quando il risultato è già scappato e…. gli avversari chiudono la stalla. Si ritaglia comunque un tiro con un movimento spalle alla porta da vero numero 9.
LOMBARDONI 5 – Continua il momento negativo: il leader della difesa si limita a smistare ai due braccetti i palloni che danno il via alla sterile manovra bianco-blu. Come a Vercelli anche a Busto Arsizio emergono tossine e nervosismo fuori dalle sue corde: a fine primo tempo lo si sente fin dalla tribuna stampa discutere animatamente con uno degli assistenti della terna. Non sempre convincenti le preventive (una sua specialità) sulla prima punta del Lumezzane Gerbi.
Anche il Lumezzane passa allo Speroni: terza sconfitta consecutiva per la Pro Patria
RENAULT 5,5 – Male nel primo tempo – nei primi 45′ una delle sue poche sortite viene annullata da un rientro di Cannavò – sale nella ripresa, quando iniziare a mettere in area tantissimi palloni, quasi tutti respinti: al 9′ della ripresa va vicino al gol con uno spiovente tiro-cross.
dal 71′ CITTERIO 5,5 – Tanto frizzante quanto confusionario. Meglio di niente.
NICCO 5 – Troppo, troppo poco il bel filtrante per Stanzani nella ripresa. Nel primo tempo, in particolare, è costantemente in ritardo in fase difensiva. Se anche i leader tecnici della squadra si adattano all’approccio mediocre mostrato del resto della rosa, allora son dolori.
dal 57′ SOMMA 6 – Buon ingresso in campo: appena varca la soglia del campo si aggiunge anche lui alla lista dei rifinitori…annullati. Ma dopo un avvio di stagione caratterizzato da infortuni (conseguenti panchine) e squalifiche la sua è comunque una buon prova per poter essere ritenuto una buona pedina nello scacchiere.
BERTONI 4,5 – La fascia al braccio non dà benefici, al contrario appare quasi come un malus. Al 6′ viene preso in mezzo e ammonito per un tackle da dietro: il cartellino condiziona una gara fortemente insufficiente non solo nei duelli a metà campo, ma anche in fase di impostazione e rifinitura. Sterile, che forse è l’aggettivo più ricorrente di questo periodo per la squadra che rappresenta anche da capitano. Vale anche per lui quanto sopra: Se anche i leader tecnici della squadra si adattano all’approccio mediocre mostrato del resto della rosa, allora son dolori.
FERRI 4,5 – Che fine ha fatto la mezzala tanto apprezzata negli ultimi due anni? Da giovane veterano figurava sempre nei migliori, vinceva spesso i nostri sondaggi a fine partita, creava occasioni al tiro. Ieri sera ancora una timidissima incursione al limite dell’area, vanificata, e pochissimo altro. Recidivo dopo Vercelli. Desaparecidos e altro cambio che arriva prima dell’ora di gioco.
dal 57′ – PARKER 5,5 – In mezz’ora abbondante appena una spizzata in area per Zanaboni. Per il resto dovrebbe essere il destinatario dei palloni dei due esterni, palloni che non arrivano mai a destinazione. Incompatibile: yin senza yang.
NDRECKA 5,5 – Come Renault, sulla corsia opposta, quella mancina. Tanti cross, tante palle al centro o alzate per gli attaccanti, ma nessuna vincente o davvero pericolosa in area. Respinto.
STANZANI 5,5 – Non ci si può aspettare che sia sempre lui a riaccendere la luce della squadra. Questa volta non sfrutta l’ottima chance fatta recapitare da Nicco: il tiro da dentro l’area non piega le mani al portiere, al contrario è quasi un retropassaggio a Filigheddu, che all’esordio in campionato registra anche un clean sheet. Una prassi allo Speroni (appena 2 i gol segnati in casa dai tigrotti quest’anno).
dal 57′ PITOU 6 – Riporta alla squadra quel fosforo individuale che sembrava aver smarrito nelle ultime uscite. L’anarchia dell’arrembaggio lo aiuta a prendersi la scena andandosi a cercare la palla sulla trequarti campo (troppo ignorata dai compagni) uscendo dagli schemi, che sembrano sempre stargli stretti. Jolly.
CASTELLI 5+ – Lotta, prova ad accelerare la manovra dei compagni, addirittura si trova a crossare una palla verso il centro dell’area che in teoria dovrebbe essere lui a occupare. Insomma, si applica e fa tante cose per mettersi a disposizione della squadra, tranne che tirare in porta. Apprezzabile, ma non poi così bene per la prima punta della squadra.
ALL. COLOMBO 5 – Esce dalla sala stampa tirando un pugno di frustrazione contro la porta. Il mister è arrabbiato e sa che gli ultimi dieci giorni hanno restituito un momento a dir poco delicato, come forse è anche la sua posizione in panchina. Ci si chiede – e lui, inconsolabile, lo fa in primis – come sia possibile che la squadra scenda in campo con così tanta leggerezza: inconsistenza che rende la porta da difendere a dir poco vulnerabile anche contro gli attacchi più modesti, mentre quella avversaria pare sempre più impenetrabile, al pari di un caveau, nonostante le buone intenzioni. Senza andare a ripescare il citatissimo Kundera, basta riformulare un vecchio singolo de La rappresentante di lista: Maledetta leggerezza, che ti spezza anche le ossa.
Colombo: “Il campo è giudice supremo e dice che questa Pro Patria non sta facendo abbastanza”
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