Il primo treno sulla nuova ferrovia di Malpensa partirà a fine 2025

Già realizzate opere per 78 milioni di euro. La previsione del completamento dei lavori e dell'attivazione dei servizi è stata spostata in avanti di alcuni mesi

gallarate generico

Le opere già realizzate ammontano a 78 milioni di euro di valore: parliamo della ferrovia Gallarate-Malpensa T2, secondo accesso ferroviario all’aeroporto, connessione con la rete FS-RFI.
La quantificazione sull’avanzamento lavori è stato fatto in occasione del punto stampa a un anno dall’avvio dei lavori, da cui è emerso anche un altro dato: la ferrovia sarà pronta per l’attivazione a fine 2025, un po’ più in là rispetto alla previsione iniziale (fine lavori 2024) di Regione Lombardia, FerrovieNord e Sea, i promotori dell’intervento.

«La costruzione finirà a metà 2025, tra luglio e agosto, per poi passare alle attività autorizzative con l’autorità nazionale della sicurezza Anfisa, con l’avvio del servizio a fine 2025» ha detto il presidente di FerrovieNord Fulvio Caradonna, che parlato di «un cantiere complicato» soprattutto nella fase di avvio e per le interferenze con l’attività aeroportuale lato Malpensa.

Dopo la fase iniziale, da luglio il cantiere è andato a regime, «il 70-80% di quel che si vede oggi a luglio non c’era» sintetizza Enrico Bellavita, general manager di FerrovieNord (che è la società del gruppo FNM che si occupa di gestione e costruzione della rete.

Tre i grandi “step” complessi da chiudere entro fine anno, spiega Marco Mariani di FerrovieNord, che è il responsabile unico dell’opera: «Il primo era realizzare la galleria artificiale all’ingresso dell’aeroporto», un lavoro che era riconosciuto fin dall’inizio come complesso, per le interferenze all’attività aeroportuale (con periodi di chiusura della pista e altri con limitazioni al volo strumentale degli aerei).

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Al campo base del cantiere, nel quartiere Ronchi di Gallarate, allestito nella primavera 2023

Seconda sfida: completare la galleria artificiale per consentire lo spostamento della Statale del Sempione, che è stata completata poi lunedì notte, 11 dicembre, con l’allacciamento della nuova strada da parte di Anas (vedi qui).

Nella notte ha aperto il nuovo Sempione tra Gallarate e Casorate, legato alla ferrovia per Malpensa

Terzo step: il completamento degli interventi propedeutici all’allacciamento al binario dispari Rfi, che sarà fatto nel weekend con lo stop ai treni della Milano-Domodossola per tre giorni, tra Gallarate e Somma Lombardo.

Il ritrovamento dell’amianto

Tra gli imprevisti ce n’è almeno uno salito agli onori delle cronache: il ritrovamento di grandi quantità di amianto disperso nei boschi in una zona poco battuta, vicino alla superstrada 336, in parte coperti dalla vegetazione: una quantificazione esatta dell’aggravio economico – spiega Mariani di FerrovieNord – non è ancora stata fatta, in ogni caso rientra nei costi per imprevisti dell’opera pubblica.

Il presidente di SALC (costruttore della linea) Simon Pietro Salini ha detto che chi abita in zona e gli attivisti che «hanno fatto polemica» sull’amianto «dovrebbero essere contenti, perché l’opera ha anche bonificato e risanato il terreno» dal materiale indebitamente smaltito, non si quando esattamente.

Dal 2025 l’anello ferroviario intorno all’aeroporto. Sperando nell’Alta Velocità a Malpensa

Le tempistiche portano poi fino al 2025, quando si pensa all’attivazione e al primo treno. Che rivoluzionerà l’offerta di treni su Malpensa, con un “anello ferroviario” tutto intorno allo scalo: ad oggi non è ancora chiaro come sarà complessivamente riordinato il traffico dei treni verso l’aeroporto, anche se uno dei punti centrali dovrebbe essere il collegamento veloce (no stop) Milano Centrale-Malpensa passando da Gallarate.

Armando Brunini, ad di Sea, gestore dell’aeroporto, ha sottolineato che uno degli obbiettivi è lo “shift modale”, far passare sempre più passeggeri dall’auto al treno, «per contribuire alla decarbonizzazione»: il settore dell’aviazione civile non può comprimere più di tanto le emissioni inquinanti e climalteranti sugli aerei e quindi si concentra su tutto quel che sta intorno, tra cui – appunto – i trasporti di accesso agli scali.

Altro obbiettivo: «A noi servono treni che portano a Malpensa anche da città più lontane. La ciliegina deve essere dunque l’Alta Velocità. L’auspicio è che non si aspetti il completamento e che si inizi invece a introdurre qualche treno ad Alta Velocità già oggi» (Trenitalia aveva in effetti già svolto prove con alcuni tipi di Frecciarossa). Prima del Covid Trenitalia aveva indicato il 2024 come orizzonte per portare il Frecciarossa a Malpensa.

Nuove prove per il Frecciarossa a Malpensa

««Regione Lombardia vuole continuare a investire insieme ai territori e all’Unione Europea» ha detto l’assessora alle infrastrutture di Regione Lombardia Claudi Maria Terzi, intervenuta insieme al collega di giunta Franco Lucente (Trasporti). «Questa è anche un’opera olimpica, un evento che porterà tante occasioni».

Avanti (anche) con il Raccordo Y a Busto Arsizio

A margine della presentazione, Terzi ha anche confermato che Regione non intende stralciare il “raccordo Y” a Busto Arsizio, vale a dire la breve linea che era stata pensata anni fa come collegamento tra rete FS e FN, la stessa funzione che dal 2025 sarà garantita dalla Gallarate-T2. Ripensamenti? No, per ora rimane nell’agenda della Regione.

La nuova ferrovia Gallarate-Malpensa è a buon punto ma per la Regione il raccordo Y va fatto lo stesso

 

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 13 Dicembre 2023
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