Anche il Pci al presidio antifascista di Varese: “Senza memoria non c’è futuro”
Riceviamo e pubblichiamo
Riteniamo che ciò che è successo al comune di Varese sabato 3 febbraio scorso sia frutto dello sdoganamento che anche nella nostra provincia sia i media che la politica ha fatto per la “pacificazione” evitando di fare i conti con la nostra Storia.
Ci riferiamo al matrimonio officiato dal capò dei DO.RA, seguito da saluto romano dal balcone dagli sposi ad un nutrito gruppo di camice nere rispondenti e già organizzato.
La disattenzione delle istituzioni preposte ha consapevolmente permesso ciò, proprio a partire dal Sindaco Galimberti che ha firmato la delega al capò dei DO.RA..
La federazione di Varese del Partito Comunista Italiano condanna e stigmatizza, nel pieno rispetto dei dettami della Costituzione Italiana quanto accaduto ed anche le reazioni istituzionali locali raffazzonate.
La sentenza della Cassazione sul saluto romano conferma la nostra preoccupazione, siamo entrati nella scia lunga di un vergognoso revisionismo, della demolizione e negazione dell’antifascismo quale tessuto connettivo profondo della Repubblica, di sdoganamento di gesti, appelli e pronunciamenti, verso una deriva già vista.
Il PCI parteciperà al presidio, indetto per sabato 10 febbraio 2024 davanti al Comune di Varese alle ore 18,30.
In difesa della Costituzione, perché si condanni senza se e senza ma l’apologia di fascismo e chi la pratica impunemente!
In occasione del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti vogliamo ricordare la
sua frase: Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. Senza memoria non c’è futuro
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