Busto Arsizio inaugura mensa e docce per i senza tetto: “Un passo avanti per la dignità”
Apre da oggi lo spazio accanto al dormitorio adiacente alla stazione Fs. Finisce l’era della distribuzione dei pasti in strada
Busto Arsizio da oggi, lunedì, ha fatto un importante passo avanti verso la tutela della dignità delle persone senza fissa dimora.
È stato inaugurato questa mattina, infatti, il prefabbricato realizzato accanto al dormitorio che ospita una mensa, i bagni e le docce che saranno gestiti dalla rete Sos Stazione.
“Sono strafelice di quest’opera meravigliosa. La città deve essere in grado di dare un rifugio a chi non può permettersi una casa. Finalmente i senza tetto che gravitano attorno alla stazione non dovranno più mangiare per strada” – afferma il sindaco Emanuele Antonelli, per anni volontario nella distribuzione dei pasti caldi alla sera. Il sindaco ha voluto ringraziare tutti i volontari da sempre impegnati a supporto di queste persone, i Lions per il contributo economico (30 mila euro) e il suo assessore ai Servizi Sociali Paola Reguzzoni per l’impegno che ha messo nel superare gli ostacoli burocratici che da anni non permettevano di raggiungere il risultato.
“È un risultato che arriva grazie alla collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, coi Lions riuniti nella fondazione Ravera e con i volontari della rete Sos Stazione. Oltre a questo spazio è stata aumentata anche la capacità della zona del dormitorio, posti raddoppiati è più degni.
Reguzzoni riflette anche sul cambiamento che ha riscontrato nell’utenza: “Oggi accade sempre più spesso che chi è senza tetto, rispetto a 10 anni fa, non lo è per scelta. Ad esempio ospitiamo qui una famiglia con tre figli che ha perso la casa e che attende un alloggio popolare. Tanti sono padri separati, impoveriti dalla fine del matrimonio. Lancio un messaggio di speranza: tanti sono ripartiti da qua e si sono rimessi in piedi. Busto va avanti ma non vuole lasciare indietro nessuno”.
Anche Emilio Donati di Sos Stazione festeggia questo momento con accanto uno degli ex-senza tetto che c’è l’ha fatta: “Abbiamo distribuito 12 mila pasti al freddo, finalmente possiamo farlo in una situazione più dignitosa e confortevole d’ora in poi. Per la prima volta mangeranno seduti. Con questo luogo abbiamo salvaguardato il decoro della stazione ma soprattutto la dignità delle persone. In due anni abbiamo spostato 11 persone dalla strada alla comunità. Alcuni hanno un lavoro e altri una casa. abbiamo 3-4 persone che hanno finito il percorso e a cui nessuno dà una casa.
Sul punto prosegue Reguzzoni: “Grazie al Pnrr stiamo liberando temporaneamente 6 appartamenti dall’erp proprio con l’obiettivo di dare una casa condivisa temporanea come quella che abbiamo realizzato per le donne. Un investimento da 3 milioni di euro”
Infine le parole di monsignor Severino Pagani: “La perseveranza è il valore simbolico che ha guidato questa azione iniziata più di 10 anni fa. Qui lavorano insieme tante associazioni fatte di persone che hanno scelto di non ritirarsi nelle proprie case. Questo è un luogo che ci stimola a fare di più”.
Parlando di perseveranza va ricordato anche il ruolo dei tanti che hanno lavorato per questo obiettivo: a partire da Virgilio Facchinetti e Giancarlo Arabini che diedero il la 30 anni fa, fino a Franco Mazzucchelli (all’inaugurazione era presente il figlio Ettore) scomparso nel 2021.
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