Da Varese a Tradate, il racconto della sanità che funziona
Un lettore racconta la sua esperienza alle prese con una malattia cronica e un intervento chirurgico
Spettabile redazione,
Sempre di più in un contesto variegato come la sanità territoriale, ci si rivolge al più grande e rassicurante ospedale varesino.La mia esperienza ha però sfatato questo mito. Ho voluto condividere la mia esperienza e mi piacerebbe portarla a conoscenza dei varesini.
Scrivo queste poche righe per portare a conoscenza del lato della sanità territoriale che ha eccellenze spesso non note. Da anni soffro di una malattia cronica dell’ apparato digerente, il Morbo di Crhon.
Sono seguito fin dalla metà degli anni 90 dal centro gastroenterologico dell’ ospedale di circolo di Varese, allora diretto dal Bravo Dott.Curzio, ora dal Dott. Segato. Nel corso degli anni la malattia ha avuto alti e bassi e purtroppo sono dovuto ricorrere a più interventi chirurgici. Il primo nel 1999, sempre a Varese nell’ allora vecchia chirurgia. Poi nel 2012 nel nuovo monoblocco e ultimamente all’ ospedale di Tradate.
Insomma, mi sono sempre affidato a quella che oggi è l’ asst sette laghi. Il mio ultimo ricovero, dunque, si è tenuto a Tradate,in quanto la chirurgia di Varese non ha ritenuto fattibile il tipo di intervento a cui sarei dovuto sottopormi. Dopo alcuni consulti,compreso il Policlinico di Milano, i gastroenterologi di Varese mi hanno indirizzato presso il primario di chirurgia dell’ ospedale di Tradate,il Dott. Andrea Rizzi.
Dopo i primi contatti e le prime visite si è deciso dopo un’ anno di fare l’intervento. A fine gennaio venivo sottoposto ad un complesso e laborioso intervento. La degenza è stata supportata da alcuni giorni di terapia intensiva, di cui sappiamo purtroppo da qualche anno l’importanza e a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti per il loro preziosi lavoro. Il reparto di chirurgia dell’ ospedale di Tradate è inserito in una struttura che,vista dall’ esterno, non è di certo paragonabile al monoblocco di Varese, ma l’ organizzazione multidisciplinare al suo interno è veramente ,viste le piccole dimensioni dell’ ospedale, più che soddisfacente. La preparazione e professionalità del Dott.Rizzi e la sua equipe sono state davvero uniche. Il corpo infermieristico è inutile dirlo, davvero encomiabile.
Riassumendo: abbiamo davvero delle grandi eccellenze che a volte sono letteralmente nascoste o comunque oscurate da professoroni che anche solo per ascoltare il paziente si dovrebbe ,in primis, accendere un mutuo.un grande grazie, quindi, al reparto di gastroenterologia di Varese e alla Chirurgia di Tradate,che in simbiosi hanno dato ancora qualche speranza ad un territorio, il nord della provincia, che vede solo un fuggi fuggi dall’ altra parte del confine.
Giancarlo Clarà
Grantola
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