Il libro “La cascina rossa” conclude la trilogia del ricordo di Sergio Melchiorre
L’autore conclude, insieme ai suoi due precedenti libri di racconti brevi "Il silenzio di mio padre" e "La sentinella dell'infinito"
Il prossimo 12 febbraio vedrà la luce l’ultimo libro di Sergio Melchiorre: “La cascina rossa”, edito dalla casa editrice Éditions du soleil.
Con quest’ultima fatica letteraria l’autore conclude, insieme ai suoi due precedenti libri di racconti brevi “Il silenzio di mio padre” e “La sentinella dell’infinito”, la sua trilogia del ricordo, dove il rimembrare il passato si incontra e si intreccia con gli emblematici vissuti della sua famiglia e del suo paese di origine.
Anche questa volta i suoi racconti sono ambientati prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale e fatti propri dall’autore prevalentemente attraverso l’instancabile narrazione di sua madre. La raccolta trova la sua coesione e il suo denominatore comune nei temi che hanno caratterizzato tutta la sua produzione artistica: l’esperienza del dolore, l’emigrazione di ieri e di oggi, il razzismo che continua a serpeggiare anche nella società coeva, la solitudine, l’emarginazione e la derisione dei fragili o degli indifesi, la sofferenza e la morte delle persone care, le vicissitudini e l’amarezza di coloro che hanno lottato per gli ideali di democrazia e libertà.
Lo scrittore e filosofo Vincenzo Capodiferro scrive – su Insubria Critica, Arte, Letteratura&Cultura: un fiume che scorre – che i racconti di Sergio Melchiorre sono un romanzo a tasselli che si intersecano come in un mosaico che si diluisce nella rappresentazione della storia, dalla Resistenza agli anni Settanta e conclude condividendo e facendo proprie le affermazioni fatte da Aldo Pellicciotta nell’introduzione: «Sergio Melchiorre con questa opera realizza un trittico che non dovrebbe mancare in alcuna biblioteca moderna».
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