Il Pd: “In stazione a Gallarate basta provvedimenti propagandistici”
I dem criticano la strategia dell'amministrazione, dal parziale rinnovo della piazza nel 2021 fino all'ordinanza che ha istituto il mese senz'alcol in zona stazione
Prima sera “alcool free” nella zona della stazione di Gallarate. Mentre la Polizia Locale e il sindaco Cassani controllano il rispetto dell’ordinanza che vieta di vendere e consumare alcol, nel mezzo del percorso al centro della piazza l’opposizione del Pd commenta l’evoluzione della zona e i nuovi provvedimenti.
«I problemi del 2021 sono rimasti intatti fino ad oggi» dice Giovanni Pignataro. Il riferimento è al rinnovo della piazza fatto nell’ultimo anno dell’amministrazione Cassani 1. «Hanno speso 600mila euro per fare un passaggio pedonale che non è usato da nessuno. Strombazzato come soluzione di tutti i mali, non lo era» dice Pignataro.
A fianco, su una panchina, ci sono le bottiglie di alcol abbandonate da un gruppetto di stranieri (invero un po’ sfortunati) che si sono fatti pizzicare nella prima serata.
L’ordinanza anti-alcol – in quanto provvedimento contengibile e urgente – è limitata al limite massimo previsto dalla Legge: un mese di febbraio (e qualche giorno di marzo) in cui l’amministrazione punta ad avere meno capannelli, meno persone ubriache, forse anche meno comportamenti che suscitino allarme. Una scommessa.
L’opposizione invece critica l’approccio complessivo alla zona stazione, andata peggiorando nel tempo. «Il presidio di Polizia Locale garantito inizialmente è andato sfumando, nel frattempo i problemi si sono spostati anche vicino, ad esempio via 25 aprile o nella galleria verso via Cavour».
Viene bocciato l’intervento urbanistico del 2021: «Poteva essere una occasione per una revisione complessiva della zona, invece si è rivelata come prevedevano un’opera con importante esborso che non ha risolto nulla» dice Margherita Silvestrini.
«Intervenire sulla piazza senza inserire anche attività dall’impatto positivo e senza coinvolgere i commercianti, senza una rete di assistenza alla marginalità, significa lasciare i problemi intatti, non si risolvono solo con un ambiente più bello» critica Pignataro. Che da ex assessore all’urbanistica fa notare anche come un lato intero della piazza sia occupato da aree dismesse: «Il documento di piano Pgt è scaduto e da quanto abbiamo sentito in commissione dall’assessore Rech rimarrà scaduto a lungo: questo impedisce di intervenire su aree come questo.
Nel frattempo proprio dalla stazione arriva anche la consigliera Anna Zambon, rientrata in treno dal lavoro. «Chiediamo soluzioni che passino da un approccio sinergico, anche magari dal punto di vista viabilistico» sintetizzano. «L’ordinanza è la tipica bandierina che non risolve, con l’assurdità in più che si può bere in alcuni punti e in altri no». I confini dell’area no-alcol sono infatti piuttosto frastagliati, cosicché è vietato bere su parte di via 25 aprile mentre su un’altra parte si può, mentre nei bar e ristoranti si può bere solo seduti al tavolo e con un pasto davanti.
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