Il presidente Anpi di Varese: “Sul presidio antifascista Pellicini sbaglia bersaglio”
Rocco Cordì risponde al deputato di Fratelli d'Italia che ha bollato il presidio antifascista organizzato per domani dall'Amministrazione comunale di Varese "una provocazione demagogica"
Il segretario dell’Anpi di Varese Rocco Cordì risponde al deputato Andrea Pellicini che ha bollato il presidio antifascista organizzato per domani dall’Amministrazione comunale di Varese “una provocazione demagogica”.
«Non è difficile comprendere le vere ragioni che hanno spinto l’on. Pellicini a rivolgere un attacco inusitato al presidio antifascista indetto dall’Amministrazione comunale per ribadire, di fronte alle provocazioni dei nazifascisti di DO.RA, la tradizione democratica e antifascista della città di Varese e delle sue istituzioni – dice Rocco Cordì – L’onorevole di Fratelli d’Italia sorvola infatti sulle motivazioni che hanno portato a indire il presidio, anzi non dice nulla ma proprio nulla, sulle provocazioni nazifasciste, da quella del 3 gennaio a quella di domani».
«A volte i silenzi contano più di mille parole – aggiunge Cordì – Perciò non si offenda se gli chiediamo di spiegarci il suo silenzio su quanto stanno facendo le formazioni nazifasciste nella nostra provincia. Ma noi la risposta possiamo immaginarla perchè parlare di loro la metterebbe in imbarazzo, oppure dovrebbe spiegare la differenza tra chi disprezza la Costituzione e le istituzioni democratiche e chi invece si mobilita per per difenderle. Perciò meglio esibirsi nell’assurda pretesa di sospendere la manifestazione prendendo a pretesto il Giorno del ricordo. Ma l’onorevole dalle tante smemoratezze stia tranquillo, noi non dimentichiamo nulla. E non c’è luogo o momento più significativo di un presidio antifascista per ricordare anche la tragedia delle Foibe.
Un dramma nazionale in cui migliaia di italiani sono rimaste vittime della politica criminale compiuta dal fascismo sul confine orientale e nei Balcani. Si vada a leggere come Mussolini considerava gli slavi, si documenti sulle violenze compiute dai fascisti in quelle terre. Poi forse capirà. Se si vuole davvero onorare le vittime italiane e l’esodo a cui sono state costrette migliaia di famiglie, non possiamo ignorare le circostanze di una tragedia verso la quale nessuno può restare indifferente. Dobbiamo certo impegnarci a promuovere la conoscenza del dramma delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, ma riflettendo senza pregiudizi sul contesto e le vicende storiche che hanno causato quelle tragedie».
«Perciò – conclude il presidente dell’Anpiu di Varese – se l’onorevole vuole sospendere qualcosa si rivolga a chi strumentalizza questa ricorrenza per esibirsi nei macabri rituali di esaltazione del nazifascismo».
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