L’arbitro Daniele Orsato e la passione che fa fare cose grandi. Ospite al Rotondi di Gorla Minore
Continuano i festeggiamenti per il 425esimo anno della fondazione della scuola con l’incontro tra Daniele Orsato e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado
L’arbitro di Serie A Daniele Orsato è in tour in provincia di Varese. Dopo aver incontrato martedì i giovani arbitri della locale sezione dell’Aia (Associazione italiana arbitri), oggi ha incontrato altri giovani al Collegio Rotondi di Gorla Minore (reduci dall’incontro col Papa a Roma dello scorso weekend).
Questa mattina, nell’aula magna del Collegio Rotondi, l’arbitro di calcio Daniele Orsato, che nel 2020 venne riconosciuto come migliore al mondo, ha incontrato i ragazzi della scuola secondaria di primo grado. L’evento è stato organizzato in occasione del 425esimo anniversario dalla fondazione del Collegio. “È la passione che ci spinge a fare cose grandi”, ha detto in apertura Orsato rivolgendosi agli oltre 200 ragazzi che hanno gremito l’aula magna della scuola.
La prima vita da elettricista
L’arbitro ha prima raccontato agli studenti la sua storia, mettendo l’accendo sull’importanza dell’impegno. Cresciuto con la volontà di diventare elettricista, in terza media aveva ottimi risultati, ma in mente una sola cosa: realizzare il suo sogno e impegnarsi per realizzarlo. Così, nonostante le indicazioni dei professori, aveva deciso di iscriversi ad una scuola professionale e, una volta conclusa, ha iniziato a lavorare come elettricista. Il suo sogno si era realizzato.
La seconda da arbitro
Ma la vita aveva anche altro in serbo per lui. E quando un collega gli ha proposto di diventare arbitro di calcio, la sua vita ha iniziato a prendere anche un’altra direzione. È iniziato così il percorso che lo ha portato a diventare un arbitro internazionale. “Così ho realizzato un altro sogno- spiega agli alunni del Rotondi- mai avrei pensato che un ragazzino come me, venuto dalle montagne e cresciuto in oratorio, sarebbe arrivato ad arbitrare in tutto il mondo”.
L’importanza di avere sogni
Collegandosi ai suoi sogni, Orsato si è rivolto ai ragazzi: “La vostra vita deve essere riempita di sogni, voi non siete piccoli per sognare cosa fare da grandi”. Ma alla passione e alla volontà, deve essere affiancato il rispetto, quello che all’arbitro è stato insegnato dai suoi genitori: “Ringrazio i miei genitori, perché mi hanno insegnato la cultura del rispetto”. E rivolgendosi direttamente ad ognuno degli alunni, sottolinea la necessità di portare rispetto ai genitori, agli insegnanti e ai compagni, perché il rispetto inteso come sentimento è ciò che permette di vivere serenamente in una comunità. “Senza le regole la nostra vita non ha nessun senso”. La soddisfazione arriva nonostante le difficoltà. “Non abbiate paura di sbagliare, perché è solo facendo degli errori che si impara. E non permettete mai a nessuno di dirvi che non siete capaci di fare qualcosa”.
La partita più bella
Successivamente, Daniele Orsato ha risposto alle molteplici domande dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado, condannando la violenza in campo e insistendo sull’importanza del rispetto delle regole, a scuola e a casa come sul campo da calcio. Orsato ha poi ricordato la partita più bella che ha arbitrato, quella di Champions tra Real Madrid e Manchester City, ma non ha dimenticato da dove è partito: prima le partite in oratorio, poi Milan-Bologna. “In quell’occasione giocava Ronaldinho e rideva sempre. A fine partita gli ho chiesto il perché e lui mi ha risposto che stava facendo di lavoro proprio lo sport che sognava da bambino, come poteva non essere felice?”. In tutti questi anni, Orsato ha sempre tenuto presenti le sue origini, con umiltà e professionalità, senza perdere mai di vista l’importanza della presenza di una famiglia. “I genitori devono insegnare ai propri figli come fare una cosa, non devono farla al loro posto”. Daniele Orsato ha parlato ai ragazzi con umiltà e passione. Un figlio, un papà, un arbitro.
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