“Meglio le liste civiche dei partiti banderuole” Selvino Beccari replica al candidato di Gavirate Simone Foti
L'attuale capogruppo di minoranza in consiglio commenta la lettera del candidato del centro destra in cui spiega perchè si presenterà con simboli politici
Gavirate si appresta a vivere la campagna elettorale in vista delle amministrative dei prossimi 8 e 9 giugno.
Ufficialmente si è presentato Gianni Lucchina con la lista Vivere Gavirate che sta proponendo incontri aperti a chi vuole portare un contributo e condividere il programma.
Simone Foti ha anticipato, con una lettera, il suo impegno a favore della comunità, che da 25 anni lo vede impegnato, tra alti e bassi. A sostenerlo sarà una lista politica perchè, come lui stesso ha detto, diffida dalle compagini civili che nascondono il volto partitico solo per “convenienza”. Una posizione che l’attuale capogruppo di minoranza Selvino Beccari, che non si presenterà alla prossima elezione, commenta polemicamente :
« L’Italia ha avuto il massimo splendore al tempo dei Comuni. Non credo che il civismo sia banalmente uno scusa per partiti che non vogliono apparire e quindi non vi sia spazio se non per partiti, di cui alcuni si manifesterebbero ed altri si celerebbero. I Comuni, le realtà costitutive della nostra comunità nazionale, sono in grado di esprimere le necessità della collettività e portarle a sintesi superando le divisioni in gruppi, di interesse economico o di altro gruppo di appartenenza, individuando al meglio il bene comune; i Comuni hanno espresso, in un lontano passato, i più alti valori in ogni ambito del sapere ed anche in tempi recenti hanno espresso la capacità di superare frusti schemi partici per organizzare la società civile nel cemento della identità e della solidarietà.
I partiti si sono spesso manifestati come banderuole che svettano dove le porta il vento del consenso, secondo sondaggi, senza concorrere a costruire una pedagogia nazionale della quale c’è grande necessità soprattutto per la crescita fiduciosa delle giovani generazioni. Di tanto c’è bisogno tranne che del metodo di Cetto Laqualunque che organizza tavoli e sondaggi per arrivare al programma “ pilu pe’ tutti”.
Ma tornando al nostro Comune, non posso non rilevare comprovate capacità e costante impegno nell’amministrare la cosa pubblica da parte della uscente giunta, e credo che questo solo rilevi se non vogliamo incorrere nel paradosso del “principio di Peter” per cui in una gerarchia di funzioni ogni soggetto tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza. Se un soggetto ha manifestato comprovate capacità professionali non è detto che sappia bene amministrare un Comune; e vale anche il contrario.
Il civismo potrà essere la via maestra per superare le divisioni sclerotiche e dogmatiche che frenano lo sviluppo del nostro Paese. Per i dubbiosi citofonare terzo mandato».
Il dibattito, a Gavirate, si annuncia frizzante mentre si attende la discesa in campo ufficiale di Massimo Parola che rappresenterà la continuità con l’amministrazione di Silvana Alberio che ha retto per due mandati la comunità di Gavirate.
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