Occhi puntati sul carcere di Varese, sul tavolo due ipotesi: trasferimento o ammodernamento

Incontro sul futuro del carcere varesino con i vertici del Comune, il nuovo provveditore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, l'onorevole Pellicini e la direttrice della casa circondariale

Il carcere dei Miogni di Varese

Quale futuro per il carcere varesino dei Miogni, posto che tutti sono d’accordo sulle sue condizioni non più sostenibili, tanto per i detenuti quanto per chi lavora nella struttura?

Questa mattina ne hanno parlato nel corso di un incontro interlocutorio l’onorevole Andrea Pellicini, il sindaco di Varese Davide Galimberti, l’assessore Andrea Civati, il dirigente dell’area tecnica del Comune, Gianluca Gardelli, il Provveditore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Maria Milano Franco d’Aragona e la direttrice del carcere di Varese Carla Santandrea. Primo obiettivo dell’incontro aggiornare la dottoressa Milano, di recente nomina alla guida del provveditorato, sulla situazione del carcere varesino. Una situazione che desta preoccupazione: tutti i rappresentanti istituzionali hanno spiegato le diverse criticità della casa circondariale di Varese, peraltro già segnalate in più occasioni da tutte le forze politiche, da operatori ed associazioni.

«È stato un incontro molto positivo – ha detto Andrea Pellicini – Da componente della commissione Giustizia della Camera e da avvocato del Foro di Varese ritengo sia doveroso che vengano messi in atto interventi urgenti in favore dei detenuti ma anche per coloro che nel carcere lavorano e hanno diritto di svolgere la propria attività in condizioni adeguate. Dopo questa mattina sono ottimista: tutti hanno condiviso questo obiettivo».

Galimberti ha ricordato che nella primavera del 2022 il Comune aveva promosso un tavolo con il Prefetto, i massimi vertici della Giustizia varesina e dell’avvocatura per iniziare a ragionare sui possibili scenari e anche in quell’occasione tutti avevano espresso la volontà d’intervenire.

Sul tavolo due possibili soluzioni: una di lungo periodo che consiste nel decentrare il carcere in un’altra zona, l’altra, più di medio-breve periodo, che guarda invece al miglioramento delle condizioni della struttura e del contesto urbano in cui si trova.

Il sindaco Galimberti e l’assessore Civati si dicono molto soddisfatti per la disponibilità e la consapevolezza del provveditore a porre la massima attenzione sul carcere varesino, soprattutto in questo momento in cui è in corso la procedura di approvazione del nuovo Piano di governo del territorio.

«La necessità di migliorare e condizioni del carcere varesino è condivisa da tutte le forze politiche e il Comune è impegnato a rendere più agevole e veloce possibile la risoluzione di  questo problema di cui si discute da diversi decenni – ha detto Galimberti – Se lo Stato avesse le risorse necessarie, e mi sembra che si possano trovare, sono convinto che questa volta si potrebbero migliorare le condizioni dei detenuti e del personale che lavora nella struttura».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2024
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