Pensieri, mostre e idee: le associazioni cuore pulsante di Filosofarti

Da vent'anni il festival nato a Gallarate propone appuntamenti per ragionare, ampliare orizzonti, interrogarsi. E negli anni sempre maggiore è divenuto il contributo delle diverse realtà del territorio

Il primo weekend di Filosofarti

È metà pomeriggio di domenica, le strade del quartiere di Crenna – zona collinare di Gallarate – sono silenziose, se non quando passa un aereo che da Malpensa decolla sulla rotta verso Est. Solo in un punto si concentrano persone: nel parchetto di villa Delfina c’è attesa per l’apertura della annuale mostra proposta da Vivere Crenna, dentro al festival di Filosofarti, accompagnata da una “lectio” dell’artista, su figurativo e astrattismo.

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Per il quartiere di Crenna è un momento di particolare interesse e anche di orgoglio (da anni Vivere Crenna propone l’appuntamento), ma per Filosofarti è uno dei tanti, preziosi momenti proposti dalle realtà del territorio. Associazioni, cooperative, negli ultimi anni anche ordini professionali sono divenuti “motore” del festival.

Un motore aggiuntivo in una macchina ibrida, vien da dire per stare alla metafora: il cuore del festival rimangono le lectio magistralis al Teatro delle Arti, ma gli appuntamenti intorno sono sempre più momenti qualificati.

«Quanti sono i volontari culturali e le realtà coinvolte? Dovremmo fare il conto» risponde Cristina Boracchi, del gruppo organizzatore del festival. E non è una mancanza, sia chiaro: è che è difficile fare il conto, perimetrare una realtà collettiva ramificata, che coglie l’occasione del festival nel modo giusto: per dare un contributo a qualcosa di più grande e insieme per coglierne la potenzialità di attrarre pubblico.

Il primo weekend di Filosofarti
Al Sestante fotoclub

A tenere insieme i tanti momenti c’è il tema di riferimento – quest’anno: Visibile/invisibile – e il calendario del festival, che per un mese moltiplica le occasioni, invita a stare fuori di casa.

Sabato pomeriggio il fotoclub Il sestante ha inaugurato la mostra di Antonio Delluzio, particolari opere di “fotografia pittorialista”, in bilico tra vero e immaginario. Pochi decine di passi separano la sede del Sestante, in via Novara – dal Teatro delle Arti, che poco dopo ha ospitato la prima lectio dell’edizione 2024, quella della filosofa Maura Gancitano. Se si fanno pochi passi c’è la sede di un’altra realtà dinamica e che ha colto al meglio lo spirito del festival, lo Spazio culturale Civico 3 (che proporrà ben tre eventi, ben centrati sul tema visibile/invisibile).

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La lectio di Maura Gancitano

E in questo primo fine settimana di festival le realtà associative sono state centrali anche per portare il festival in nuove sedi: a Castiglione Olona la presenza di Filosofarti è una novità, ma la cittadina che nacque dalla visione del cardinale Branda Castiglioni quest’anno l’avvio è stato di impatto, con ben tre eventi proposti.

Il primo weekend di Filosofarti

A Samarate il rapporto è ormai consolidato, grazie all’impegno organizzativo di Samarate Loves Books (con patrocinio dell’amministrazione, al pari del Comune di Gallarate che patrocina tutti gli eventi): l’incontro proposto sabato a Samarate sugli “invisibili” di oggi riecheggia anche la mostra a Villa Pomini a Castellanza su Storie di popoli e persone, proposta grazie ad un’altra partnership consolidata, quella con AFI, l’Archivio Fotografico Italiano, che costituisce il nucleo centrale della proposta intorno a Busto Arsizio, che quest’anno è particolarmente ricca, anche grazie al contributo delle gallerie d’arte che domenica hanno inaugurato due mostre.

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A Samarate

Lezioni, incontri e spettacoli: tutto il programma di Filosofarti 2024

La risposta del pubblico è ampia e va spesso oltre i confini del tradizionale pubblico di ogni realtà, riempie le sale.
Il sostegno dei Comuni resta centrale, anche per trovare luoghi che ospitino eventi e per sostenere le spese, compresi i rimborsi ai relatori e l’affitto del Teatro delle Arti per le lectio. Per il resto, ricordano i promotori, il festival vive come sempre anche del sostegno di chi partecipa: crowdfunding, gadget, quest’anno anche le offerte per la pubblicazione sul ventennale del festival.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 19 Febbraio 2024
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