Senza gusto od olfatto: all’ospedale di Varese l’ambulatorio che usa l’approccio multisensoriale al cibo
Il covid ha aumentato i casi di anosmia e ageusia e i medici dell'ambulatorio di Olfattometria e Gustometria sperimentano pietanze e cibi che aiutano alla percezione olfattiva
Sono un centinaio, ogni anno, i pazienti che si rivolgono all’ambulatorio di Olfattometria e Gustometria di ASST Sette Laghi, affidato al dott. Alberto Macchi, specialista di Otorinolaringoiatria, con la collaborazione della dott.ssa Giulia Monti, Otorinolaringoiatra in formazione facente parte dell’équipe ORL di ASST Sette Laghi.
Durante il picco dell’infezione da Sars CoV-2, la perdita dell’olfatto è stato un disturbo molto comune. Ancora oggi si lavora sulla riabilitazione olfattiva post virale e sulla realizzazione di un impianto a livello bulbare per la ripresa della funzionalità olfattiva.
Tra le procedure, si segnala la riabilitazione dei pazienti tramite l’alimentazione, sperimentando pietanze e cibi che aiutano alla percezione olfattiva. In particolare, le persone che si rivolgono all’ambulatorio di Olfattometria e Gustometria sono sia coloro che non sono mai stati in grado di cogliere gli odori, sia coloro che hanno gradualmente perso l’olfatto.
«Per aiutare i pazienti a ritrovare il piacere dell’ olfatto è importante adottare un approccio multisensoriale al cibo – spiega il Dott. Macchi – e ciò avviene concentrandosi sulla stimolazione degli altri quattro sensi. La scelta di collaborare con un famoso chef varesino ci permette di creare delle ricette che possano essere replicate facilmente dai pazienti per migliorare la propria esperienza culinaria e per rendere il pasto davvero stimolante. Ma non abbiamo tralasciato la parte diagnostica. Nel nostro reparto eseguiamo tutti i principali test olfattivi per individuare in maniera accurata la patologia che disturba il paziente».
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