“Sull’ospedale noi non molliamo”. Obiettivo Comune Gallarate rilancia la battaglia per una risposta da Regione Lombardia
La lista civica gallaratese ha promosso la scorsa estate la petizione "Riaccendiamo il nostro ospedale". E con una serie di manifesti nelle strade rilancia: "Regione deve discutere la petizione sostenuta da 13mila cittadini"
Sono comparsi tra mercoledì e giovedì, nelle strade di Gallarate, i manifesti della lista civica Obiettivo Comune Gallarate che chiedono alla Regione. Lombardia di discutere la petizione per il rilancio dell’ospedale Sant’Antonio Abate, firmata da 13mila abitanti della zona: «13.000 cittadini attendono – Regione Lombardia tace” si legge sui manifesti.
«Come Obiettivo Comune volevamo ricordare a Gallarate che noi abbiamo fatto la nostra parte, ora è in difetto chi deve esaminare la petizione» dice Massimo Gnocchi, consigliere comunale di OCG. «La petizione non obbliga certo la Regione ad eseguire quel che i promotori chiedono. Ma la Regione ha l’obbligo di esaminare la proposta e dare una risposta. Altrimenti verrebbe da dire: a questo punto venga abolito lo strumento della petizione, perché le regole le fissa la stessa Regione».
Le firme erano state depositate in Regione Lombardia al 30 settembre 2023, al termine del periodo che OCG aveva individuato per la raccolta firme. «Le norme sulla privacy richiedevano una data entro cui concludere il trattamento dei dati ed era evidente l’urgenza di dare un segnale, prima che si chiudesse l’accordo di programma sull’ospedale unico» dice ancora Gnocchi.
«Noi eravamo partiti a giugno dopo la manifestazione pubblica che aveva visto la partecipazione di migliaia di persone, che avevano preso coscienza della gravità del problema dopo le notizie negative sulla chiusura della cardiologia» (poi evitata con ricorso a medici in cooperativa).
«Era evidente che quello era il momento di affrontare la questione, nonostante fosse un periodo estivo che non ci favoriva». Va ricordato che la raccolta firme aveva coinvolto molte persone ed esercizi commerciali a Gallarate ma anche nel territorio limitrofo.
«Se avessimo definito sei mesi avremmo ottenuto di più: anche se la petizione può essere presentata in Regione anche solo da una singola persona, avevamo fissato noi il termine di 5mila firme. In tre mesi estivi siamo arrivati a oltre il doppio entro il 30 settembre».
Dal 30 settembre i 60 giorni per la risposta sono trascorsi ampiamente, come la stessa lista civica gallaratese aveva ricordato un mese fa. E ora la civica rilancia, anche in vista di un passaggio importante a Gallarate: la convocazione della Commissione Sanità martedì prossimo, 5 marzo.
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