Amir Atash Faraz, il campione di badminton espulso dall’Iran che trova casa nel Varesotto
Una vita sconvolta all'improvviso quando aveva 19 anni per colpa di un concerto, ma la sua è anche una storia di riscatto e di passione per lo sport
La passione per il badminton scoperta da bambino e i primi traguardi sportivi in Iran. Poi, all’improvviso, l’espulsione dal suo paese ordinata dal regime islamico (per colpa di un concerto) e la fatica di trovare il proprio posto lontano da casa e dai suoi cari. Amir Atash Faraz è un campione di badminton con un passato pieno di sfide, ma nonostante tutto, è riuscito a ricostruirsi una vita in Provincia di Varese, dove ora vive e lavora (all’università dell’Insubria, tra l’altro) e a praticare di nuovo il suo sport ad alto livello.
L’amore per il badminton e i primi successi
Amir ha otto anni quando per la prima volta impugna la racchetta da badminton durante la lezione di educazione fisica a scuola. In quel momento inizia una vera storia d’amore tra Amir e questo sport: una passione che spinge il giovanissimo atleta a raggiungere traguardi sportivi sempre più alti. A 15 anni Amir si traferisce a Teheran, dove viene scelto per la Nazionale iraniana e nel giro di pochi anni conquista titoli importanti: dall’oro ai Campionati nazionali Under 19 alla vittoria dei Campionati nazionali del Golfo.
L’espulsione dall’Iran
La vita di Amir prende una svolta inaspettata nei primi del 2000, quando insieme al suo gruppo musicale decide di partecipare a un festival in Italia. Terminato l’evento – avendo a disposizione ancora qualche settimana di visto – Amir coglie l’occasione per andare in Germania e incontrare per la prima volta un suo zio, rifugiato politico in Europa da prima che lui nascesse. Qui, incontra un altro cittadino iraniano, che lo invita a suonare in un concerto dietro compenso. Per far fronte alle spese del soggiorno, Amir accetta la proposta, senza però sapere che a coordinare l’evento è la comunità Mojahedin locale: un’organizzazione da sempre in aspra opposizione col governo iraniano in carica.
«Non appena si è saputo di questo concerto in Iran – racconta Amir –, il governo mi ha espulso dal Paese. L’ho scoperto da una telefonata di mio padre. Le autorità lo aveva cercato per avvisarlo che non sarei mai più potuto tornare in Iran».
«Avevo 19 anni quando sono stato espulso – aggiunge Amir -. All’improvviso sono diventato rifugiato politico in un luogo sconosciuto e senza sapere la lingua, lontano da casa e da tutte le persone alle quali volevo bene. È stato un periodo durissimo. Ho dovuto lasciarmi alle spalle la mia vecchia vita, compreso il badminton, e cominciarne una nuova in Germania e poi in Italia».
Una nuova vita in Italia e il ritorno al badminton
Nonostante tutte le difficoltà, alla fine Amir riesce a stabilirsi in provincia di Varese, dove ancora oggi vive insieme alla sua compagna e a loro figlia, che ad agosto compirà 18 anni, e lavora all’Università dell’Insubria nella sede di Varese. Nel corso degli ultimi anni riprende anche a giocare a badminton, affermandosi in diverse occasioni pure a livello nazionale.
«È grazie alla mia compagna che ho ricominciato a praticare il badminton – racconta Amir -. È stata lei a mettermi in contatto con Gianni Sessa, insegnante di Scienze motorie di Gallarate ora in pensione. Gianni è stato come un padre per me. Insieme ci siamo impegnati per far conoscere il badminton nelle scuole e col tempo la società è cresciuta parecchio: partendo da una ventina di allievi fino a riunire circa 150 ragazzi».
«In questi anni ho ricominciato anche l’attività agonistica – aggiunge Amir – I successi più recenti sono stati ai Campionati italiani Master 2023, dove ho vinto la medaglia d’oro nelle tre categorie: singolo maschile, doppio e doppio maschile. Ora punto a partecipare ai prossimi Mondiali».
Le medaglie vinte ai Campionati italiani Master 2023TAG ARTICOLO
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