Berlinguer vive: “Il suo pensiero è attuale per un’Italia in cerca di una speranza collettiva”
Il comitato "Ricordo Berlinguer" presenta una serie di iniziative per l'anniversario dei 40 anni dalla morte del leader del Partito comunista italiano. Obiettivo: "Fare memoria per confrontarsi con il presente"
Non c’è che dire: i comunisti sono persone di parola. Quando nel luglio scorso alla Schiranna, di fronte a oltre 250 persone, venne lanciato da Rocco Cordì, Daniele Marantelli e Stefano Tosi un appello per formare un comitato per l’anniversario dei 40 anni dalla morte di Enrico Berlinguer, più di qualcuno avrà pensato che sarebbe rimasta una proposta. Invece, non solo il comitato “Ricordo Berlinguer” è stato costituto, ma ha già messo in calendario una serie di iniziative a partire dall’8 maggio prossimo fino al mese di novembre. Mostre, incontri, dibattiti e presentazione di documenti originali, come la registrazione del discorso che Berlinguer tenne al palazzetto dello sport di Masnago nel febbraio del 1981, già trascritta per diventare un libro.
«Non si tratta solo di ricordare – spiega Annachiara Cavallone, portavoce del comitato – ma fare memoria per confrontarsi con il presente. Idee forti e pensieri lunghi per riflettere su quello che Berlinguer ci dice oggi. Il nostro quotidiano è politica e la nostra vita non è separata dalla politica. Questo gruppo, che ha al suo interno anche tanti giovani, è un richiamo alla socialità in un presente di grande solitudine della società che è la premessa al populismo. Andare casa per casa e strada per strada era la forza di un tessuto che c’era e che oggi non c’è più. Quello stare insieme manca a tanti. La sinistra in tutti questi anni ha fallito l’obiettivo. Ripartendo dal pensiero di Berlinguer si può rinascere».
Nel comitato “Ricordo Berlinguer” c’è anche la generazione “Z”. Riccardo Tomaiuoli, 20 anni, segretario dei Giovani del Partito Democratico di Varese, è nato 18 anni dopo la morte dell’ultimo grande leader del Partito comunista italiano. «Per me – dice Tomaiuoli- Berlinguer è una figura importantissima. Penso che i partiti della Prima Repubblica, compreso quello comunista, avessero un orizzonte di cambiamento. Oggi nell’era della digitalizzazione quell’orizzonte appartiene a pochi privilegiati ed è espressione di un oligopolio».
Rocco Cordì, una delle anime fondanti del comitato, che ha speso la sua gioventù politica nel solco di Berlinguer, è convinto che «quel bisogno di stare insieme» abbia uno spazio di rappresentanza reale. «La manifestazione del collettivo Femva che c’è stata a Varese in occasione dell’8 marzo – sottolinea Cordì – altro non è che una delle mille forme di fare politica che non hanno una rappresentanza. Le riflessioni di Berlinguer, rispetto ai destini del mondo, fatte tra gli anni 1970 e 1980, sono ancora attualissime in una fase di polverizzazione ideologica come quella che stiamo attraversando».
Tra i padri fondatori del comitato c’è anche chi, come Daniele Marantelli, ha ancora in tasca la tessera del Pci del 1983, tenuta con cura nel portafoglio. Nel marzo di quell’anno si tenne al Palazzo dello Sport di Milano il XVI congresso del Partito Comunista Italiano e Marantelli c’era. «Berlinguer era un uomo che sapeva ascoltare – racconta l’esponente del Pd – Io da giovane segretario del Pci in provincia di Varese presi coraggio e gli dissi che “il Nord non finiva a Milano”. E così uno dei nostri entrò nella direzione regionale lombarda del partito e nella Commissione centrale di controllo.La sua laedership era in grado di dare un orizzonte politico, mentre oggi la rappresentanza politica attraversa una crisi che accomuna anche altri corpi intermedi».
Un malessere così diffuso che «la politica fa fatica ad alimentare un speranza collettiva» aggiunge Annachiara Cavallone. Compito del comitato “Ricordo Berlinguer” è dunque «riallacciare nodi», sottolinea Stefania Filetti. «Sono fili conduttori che vanno ripresi – spiega la segretaria della Cgil di Varese – Per uscire da questo malessere che riguarda la politica e anche il mondo del lavoro, dobbiamo allargare lo sguardo per trovare una via alta allo sviluppo. Berlinguer aveva portato questo tema nel dibattito quotidiano e noi siamo ancora in grado di riconnettere quei nodi. La nascita di questo comitato è una grande possibilità».
Le tre date già programmate per il 40mo anniversario dalla morte di Enrico Berlinguer sono: mercoledì 8 maggio alle 21 al Salone Estense “Rinnovamento della politica e questione morale”, incontro pubblico con Pietro Folena e Pierpaolo Farina. Sabato 25 maggio ore 10 sala Veratti: inaugurazione della mostra fotobibliografica (immagini fotografiche e libri politici e biografici che sintetizzano la vita e l’opera di Enrico Berlinguer). Partecipa Ugo Sposetti, presidente della Fondazione nazionale E. Berlinguer. La mostra resterà aperta, in orari da definire, fino a domenica 2 giugno. Martedì 18 giugno ore 21 “La pace al primo posto” scritti e discorsi di Enrico Berlinguer partecipa Alexander Hobel, autore del libro. Il programma ne prevede altre quattro tra settembre e novembre.
“Ricordo Berlinguer” nasce il comitato per i 40 anni dalla morte del leader comunista
L’appello ai comunisti ha funzionato: in 250 alla Festa del Pd per parlare del Pci e di Berlinguer
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Tutto ma proprio tutto sui cani nel Varesotto: le razze più diffuse comune per comune
GrandeFratello su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Alessandro Brachetti su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Giulio Moroni su Il grande gesto di Filippo Rovelli: si ritira dal campionato per lasciare il titolo a Luca Salvadori
lenny54 su La Finanza di Malpensa sequestra 23 milioni per una maxi evasione sugli orologi di lusso
Viacolvento su In più di 200 alla manifestazione per difendere il bosco di Via Curtatone a Gallarate
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.