Da Varese a Lignano Sabbiadoro per il Symphosium Fijlkam di karatè

Circa 300 atleti sono stati ammessi a partecipare. Tra di loro anche la varesina Beatrice Pugliano, atleta del dojo varesino Deaishin Karate Do, giovane promessa ammessa nella categoria under14 kata

Generico 18 Mar 2024

Si è svolto a Lignano Sabbiadoro dal 14 al 17 marzo il Symphosium Fijlkam di karatè, una riunione delle nazionali giovanili con seminario della Direzione Tecnica Nazionale, di tutte le Commissioni Nazionali karate e con la presenza dei tecnici della nazionale e dei club partecipanti.

Obiettivo, come sottolineato dal vicepresidente Fijlkam sezione Karate Davide Benetello, avviare un dialogo tecnico e uno scambio di opinioni nel mondo del Karate sportivo agonistico in vista dei futuri impegni nazionali e internazionali. Circa 300 atleti sono stati ammessi a partecipare, i migliori della nostra nazione, coloro che già ci rappresentano a livello internazionale o, nel caso dei giovanissimi, che ci rappresenteranno in un futuro non molto lontano. Tra di loro anche la varesina Beatrice Pugliano, giovane promessa del karatè, ammessa nella categoria under14 kata. Sono stati tre giorni intensissimi, nei quali i ragazzi hanno potuto praticare, dimostrare e perfezionare , sotto l’esperta guida dei tecnici della nazionale.

Presente anche la delegazione del Senegal, paese in cui nel 2026 si svolgeranno i Giochi Olimpici Giovanili. Beatrice, atleta del dojo varesino Deaishin Karate Do, sapientemente guidato dal maestro Uboldi, si sta affacciando ora alle più importanti manifestazioni del karate nazionale, e racconta con entusiasmo la sua esperienza in quel di Lignano: «È stato un onore essere ammessa a partecipare. Sono stati tre giorni intensi anche a livello emotivo, ho avuto la possibilità di allenarmi con i tecnici della nazionale, di confrontarmi anche con gli arbitri e con gli altri atleti. Ero una delle più piccole, ed era la prima volta che partecipavo ad un evento così importante. Inoltre gli stili del Karate sono diversi. Io pratico lo Shotokan, che in generale è più seguito dai maschi che dalle femmine perché richiede molta forza. Sono grata di aver avuto questa possibilità e mi impegnerò il più possibile per poter proseguire su questa strada».

La tre giorni si è conclusa con la prima edizione dei Randori games, una simulazione di gara attraverso la quale arbitri, tecnici e atleti hanno potuto liberamente confrontarsi e dialogare per migliorare le sinergie.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2024
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