I lavori in piazza Mazzini a Casorate Sempione. “Ma basterà?”
A febbraio è stato avviato il cantiere nel cuore del paese. L'opposizione di Casorate Aperta resta critica sulla spesa e l'effetto che otterrà il rinnovo degli spazi
«Ormai una domanda viene posta dai casoratesi mentre osservano il lavoro di riqualificazione della
Piazza Mazzini: qual è il progetto generale secondo il quale gli amministratori responsabili hanno
scelto di investire diverse decine di migliaia di euro?».
La lista di minoranza Casorate Aperta torna sul progetto più centrale – in tutti i sensi – di questi anni a Casorate Sempione, il recupero dell’ex municipio e la contestuale rivisitazione dell’antistante piazza Mazzini.
I lavori si sono aperti a ridosso della metà di febbraio e – con qualche modifica alla viabilità – stanno proseguendo (la previsione iniziale di conclusione indicava sabato 23 marzo). È un passaggio importante, perché in qualche modo è il punto di caduta finale di un dibattito durato anni, anche a cavallo tra più amministrazioni.
Casorate Aperta è quantomai perplessa.
«Effettivamente guardando come è ora organizzato lo spazio c’è da chiedersi se la divisione in varie frazioni della superficie della piazza sia proficua o dannosa» dice Gianluigi Poli. «È stato controllato lo stato della fognatura esistente sotto la pavimentazione della piazza o si provvederà in seguito, mandando in fumo tutti i sacrifici dei cittadini? In uno spazio così esiguo e frazionato come sarà possibile organizzare manifestazioni che attirino persone?».
Ma i dubbi non sono finiti e si estendono alla concezione generale di quello spazio: «Sono sicuri che basti la posa di qualche mattonella per rivitalizzare il centro storico o incentivare il commercio? È ormai da diversi anni, dall’insediamento di questa amministrazione nel 2015, che non vengono più organizzate attività sportive, fieristiche, musicali che invoglino le persone ad uscire di casa per incontrarsi, che attirino persone di altri paesi a visitare il paese. Ormai in centro resistono i negozi storici e pochi altri. E’ stata sciolta la sottocommissione al commercio che permetteva di discutere dei problemi reali del commercio».
«Sembra più un illusorio e costoso abbaglio. Sul cartello appeso alla transenna delimitante il cantiere c’è scritto che il costo dell’opera è di cento cinquantaduemila euro, mancano i costi di progettazione e altri. Ancora di più verranno spesi per il rifacimento della pavimentazione delle vie Torino e Milano. La posa della fibra ottica dovrebbe essere conclusa secondo gli accordi presi con Telecom. Questa attenzione alla riqualificazione del centro sarà ricompensata in occasione della festa decennale di S. Tito?» concludono quelli della civica.
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