Il Parlamento Europeo approva la direttiva Case Green. Contrario il centrodestra italiano
Nonostante le negoziazioni e le modifiche al provvedimento originario, passato con 340 voti favorevoli, ha incontrato la ferma opposizione del centrodestra. Tovaglieri (Lega): "Revisione entro il 2028"
Nonostante la direttiva europea approvata oggi dall’Europarlamento sia stata profondamente modificata anche accogliendo le richieste dei gruppi contrari, la Lega ha votato contro l’efficientamento energetico nota con il nome di Casa Green, insieme a Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il loro no non è bastato a fermare il testo che ora il Parlamento italiano dovrà ratificare, essendo passato con 340 voti favorevoli, tra i quali quelli del Pd, Italia Viva e altri gruppi di sinistra.
Entro il 2030 gli Stati membri, dunque, dovranno ridurre del 16% i consumi del proprio parco edilizio. Spetta ai singoli Stati definire le modalità per raggiungere l’obiettivo. Le ristrutturazioni dovranno riguardare il 43% meno performante del patrimonio edilizio.
Altro obiettivo in agenda è lo stop all’uso di combustibili fossili nelle abitazioni, come le caldaie a gas metano. La data della messa al bando è slittata dal 2035 al 2040 ma già dal prossimo anno gli Stati membri non potranno più erogare incentivi fiscali per l’acquisto o l’installazione di sistemi di riscaldamento ibridi come il mix tra caldaie e pompe di calore.
Per quanto riguarda la costruzione degli edifici dal 1° gennaio 2028 gli immobili di proprietà pubblica dovranno avere zero emissioni “in loco” di combustibili fossili. Per tutti gli altri, il vincolo scatta dal 1° gennaio 2030.
L’eurodeputata leghista di Busto Arsizio Isabella Tovaglieri la definisce una vittoria mutilata per i sostenitori delle misure contro il cambiamento climatico e sostiene la linea che punta a rivedere ulteriormente le regole europee.
“Per maggioranza e Ue, una vittoria di Pirro. L’approvazione della direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici voluta da Verdi e sinistra è azzoppata, la loro Casa Green e il sogno di mettere le mani sul portafogli degli italiani sono già caduti a pezzi. Grazie alla lunga e dura battaglia condotta dalla Lega e gruppo Id al fianco del governo italiano, siamo riusciti a contenere l’ennesima eco-follia di Bruxelles, che voleva imporre agli italiani nuove spese e nuovi oneri sulla casa. Anche se dall’ultima versione del provvedimento sono stati eliminati i target più divisivi e sono stati ripresi diversi emendamenti che ho proposto come relatrice ombra, rimane una misura dall’impianto impositivo, con obblighi a carico dei proprietari di immobili, con obiettivi incompatibili con la realtà del patrimonio edilizio italiano e con la totale mancanza di sostegno finanziario a copertura degli interventi di ristrutturazione previsti. Per questo abbiamo espresso voto contrario in aula e ci impegniamo fin d’ora a continuare la nostra battaglia per arrivare a una revisione della direttiva nel 2028: serve un cambio di rotta, una nuova maggioranza di centrodestra in Europa, con più concretezza e meno ideologia”.
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