In crescita i casi di melanoma: a Varese l’incidenza è di 43 casi ogni 100.000 abitanti

Dai 23 casi diagnosticati dall'ambulatorio di dermatologia di Varese venti anni fa, si è passati ai 232 casi dello scorso anno. La diagnosi precoce è fondamentale

dr lombardo dermatologo

Nel 2019 era già evidente che il melanoma fosse una patologia in aumento: si parlava di un incremento, in 10 anni, del 30% che lo portava a essere il terzo tumore più frequente in Italia tra gli under 50.
A Varese
si segnalava un’incidenza in crescita: dai 23 diagnosi del 2004 ai circa 80 nel 2018.

L’Asst Sette Laghi presentò i dati del reparto di dermatologia dell’ospedale di Circolo del 2021: circa 100 melanomi della pelle curati ogni anno, quasi triplicati rispetto al 2011 quando se ne curarono 38, con un’incidenza di 22 casi ogni 100.000 abitanti  ( mentre classe media nazionale era di 13 casi sempre ogni 100.000). In tutto vennero presi in carico 120 pazienti che portarono a 1300 gli utenti seguiti con follow up.

L’analisi dell’andamento oggi indica un trend ulteriormente in crescita: 25 casi ogni 100.000 abitanti in Italia , ma l’incidenza varesina è maggiore, con 43 casi ogni 100.000 abitanti, e un incremento medio del 27,6% annuo.

Nell’ambulatorio dedicato ai melanomi all’interno della Dermatologia di Varese, nel 2023, sono stati diagnosticati 232 casi, per un totale di oltre 1.600 pazienti seguiti in follow-up.

«I tumori cutanei presentano i più alti tassi di incidenza rispetto alle altre neoplasie maligne – spiega il dott. Maurizio Lombardo, Dirigente medico della Dermatologia di ASST Sette Laghi,  prossimo Presidente della Società Italiana di Dermatologia Chirurgica Oncologica – Nell’insieme, comprendono i basaliomi, che sono di gran lunga i più frequenti, ma che per fortuna sono facili da trattare, i carcinomi spinocellulari e i più pericolosi, i melanomi. Chiariamo: se preso in tempo, la prognosi di cura per un melanoma è ottima e, nonostante il grande aumento di casi, la mortalità è fortunatamente rimasta invariata, grazie ad una capacità diagnostica sempre più raffinata e ad una maggiore attenzione alla prevenzione da parte della popolazione: la percentuale dei melanomi risolti in situ, infatti, ovvero asportati senza necessità di nessuna altra terapia, con diagnosi di guarigione totale del paziente, nel nostro ambulatorio si attesta al 38% dei casi, rispetto al 19% di qualche anno fa. Sicuramente la diagnosi precoce segna un discrimine, insieme ad una capacità diagnostica sempre più accurata: grazie ai videodermatoscopi sempre più performanti di cui disponiamo anche a Varese, come l’ultimo appena acquistato, e alla verifica del linfonodo sentinella, con cui procediamo in quasi il 20% dei casi, riusciamo a definire precisamente il grado di aggressività e la diffusione del tumore, limitando la terapia chirurgica e farmacologica al necessario. Inoltre, lo sviluppo di nuovi farmaci di tipo biologico, su base molecolare e/o immunologica, si sta rivelando decisivo nei pazienti nelle fasi di malattia più avanzate».

ASST Sette Laghi è un centro di riferimento nella cura del melanoma grazie alla stretta integrazione tra tutti gli specialisti coinvolti: l’approccio al melanoma deve essere infatti multidisciplinare, coinvolgendo, oltre al dermatologo, il radiologo, l’anatomo patologo, l’oncologo, il chirurgo, il genetista, l’otorinolaringoiatra e il chirurgo plastico. Ma cruciale è anche il ruolo della Medicina del territorio, che rappresenta il primo riferimento per i pazienti e che ha il delicato compito di indirizzarli con tempestività e appropriatezza.

«Stiamo organizzando degli incontri sul territorio con i Medici di Medicina generale – aggiunge il Dott. Lombardo – per presentare la nostra attività e fornire loro indicazioni utili ad individuare precocemente i casi sospetti di melanoma da indirizzare, in maniera veloce e tempestiva, al nostro centro, ma anche per capire quali invece possono essere esclusi, così da evitare di ingolfare gli ambulatori specialistici. Tempestività di intervento e appropriatezza del percorso sono le parole d’ordine perché il sistema nel suo complesso funzioni».

Il coinvolgimento dei medici curanti è fondamentale per avere una prima valutazione del rischio: la dermatologia dell’ospedale di Varese ha vissuto mesi molto difficili a causa della carenza di specialisti. Dalla fine del 2023 sono stati reclutati sei dermatologi che hanno permesso di riaprire le agende: « Stiamo facendo il possibile per rispettare i codici priorità – assicura la Sette Laghi – nel caso di urgenza l’appuntamento avviene nei tempi previsti dalla normativa».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2024
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