Intimidazioni o sfottò? Polemica sulla denuncia della sindaca di Lonate all’Anci
La prima cittadina lonatese era intervenuta parlando del contesto di ndrangheta e citando anche una pagina social. L'opposizione reagisce e invece evoca l'ndrangheta "a palazzo", suscitando un polverone
«Intimidazioni social fin dalla campagna elettorale». Le denuncia la sindaca di Lonate Pozzolo Elena Carraro.
Una denuncia fatta pubblicamente durante una giornata formativa promossa dall’Anci (l’associazione dei Comuni italiani) sul tema.
L’intervento, rilanciato anche dalla pagina personale Elena Carraro Sindaco, ha acceso un certo dibattito a Lonate. «Piena solidarietà a chi subisce atti intimidatori e diffamatori, ma attenzione a non confondere le minacce con gli sfottò» dicono dall’opposizione di Uniti e Liberi. Perché?
Si deve guardare al testo della denuncia di Carraro, che si legge sul sito dell’Anci :
Il mio Comune – ha spiegato – è un territorio molto complesso, dove la presenza della ‘ndrangheta è fortissima. Ho iniziato a subire atti intimidatori già a partire dalla campagna elettorale, attraverso i social con la creazione di una pagina specifica che ha visto una serie di intimidazioni ai miei danni. Da lì ho denunciato. Sono seguite minacce anche ai danni di un assessore, che purtroppo non è stato eletto. Ancora oggi, continuo a ricevere intimidazioni da questo profilo social perché troppo vicina alle forze dell’ordine, una scelta che ho fatto per dare un segnalo preciso e importante. La settimana prossima verrà posizionata una pietra d’inciampo ma sono stata inviata a non partecipare perché persona non gradita. Non è semplice quello che sto subendo, ma l’importante è denunciare perché le forze dell’ordine sono al nostro fianco, perché non bisogna piegarsi alle intimidazioni e per dimostrare che si può anche andare avanti.
Per l’opposizione si sono messi insieme elementi diversi: «La sindaca Carraro ha dichiarato davanti a “molti Sindaci lombardi” la complessità del territorio lonatese, “dove la presenza della ‘ndrangheta è fortissima”». E secondo Uniti e Liberi dal testo si evince «è molto chiaro che addirittura c’è una pagina social legata alla ‘ndrangheta che porta avanti atti intimidatori continui contro di lei».
Certo ci sono stati profili che usavano sarcasmo e satira (e c’è una pagina lonatese “politicamente scorretta”, presenza storica sui social) e forse per questo l’opposizione invita «a non confondere le minacce con gli sfottò». Bisognerebbe saperwe quale sia la pagina specifica, ma forse emergerà da eventuali indagini, visto che la sindaca ha precisato di aver denunciato.
All’Anci poi Carraro (che in passato parlò anche di 45 cartoline minatorie nei suoi confronti) ha denunciato altri elementi, come il mancato coinvolgimento nel percorso per la posa una pietra d’inciampo (che deve essere ancora posata) e «minacce anche ai danni di un assessore, che purtroppo non è stato eletto», nell’ambito della campagna elettorale che è stata animata.
Duro il commento della lista che aveva guidato Lonate per cinque anni e che sul tema legalità si era spesa, costituendo anche una specifica consulta: «La presenza della ‘ndrangheta è un grosso problema lonatese, ma siamo sicuri che tra chi sostiene questa maggioranza non ci sia chi la appoggia o comunque non la condanna?». Parole che l’amministrazione ha respinto, valutando azioni legali.
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