La promessa di Michael Gilmore: “Energia in campo per aiutare l’Openjobmetis”
L'ala americano-belga si è presentata a Masnago: «Sono versatile sui due lati del campo. Qui perché la società mi ha dimostrato una grande fiducia. Zio Artis? Lo sentirò presto»
«Conosco la situazione di classifica di Varese: ne abbiamo parlato in sede di trattativa, ho “studiato” la graduatoria e il campionato. Sono conscio di essere qui per dare una mano alla squadra anche in quell’ottica e, dopo questi giorni un po’ concitati tra viaggi e visite, non vedo l’ora di scendere in campo per giocare». È un Michael Gilmore che appare già calato nella sua nuova realtà, quella della Openjobmetis, con cui esordirà domenica nel campionato italiano.
Già, l’Italia, dove il suo parente più famoso, lo zio Artis, concluse la carriera con la Fortitudo dopo annate leggendarie in NBA. «Ringrazio Varese per avermi dato questa occasione: il campionato italiano per me è un passo avanti ulteriore e voglio rendermi utile per centrare gli obiettivi».
Mike, soprannominato “Brasi” («Un nomignolo che mi diede al college il mio allenatore, iniziarono i compagni a usarlo e mi è piacuto»), spiega anche un paio di passaggi della trattativa per arrivare Varese che gli hanno fatto particolare piacere. «È vero – ammette – già a febbraio c’erano stati dei contatti e il fatto che la società sia tornata a cercarmi è stato un segno di fiducia. E poi c’è anche l’aspetto di avere firmato un accordo che prevede il contratto per l’anno prossimo: questa opzione è un fatto per me importante e un ulteriore segno che i dirigenti credono in me».
Ma perché, allora, il suo arrivo in città non è avvenuto un mese fa? «Perché sono trascorse alcune settimane, e nel nostro mondo due-tre settimane, con le partite che si disputano nel mezzo, possono cambiare molto le cose. Il PAOK ha avuto bisogno di me in questo periodo per determinati motivi, io sono uno che ci mette impegno quando viene chiamato in causa e quindi sono rimasto in Grecia ancora un po’. Allora non era possibile cambiare, ora invece sì e sono contento di essere arrivato a Varese».
Un intenso primo piano di Gilmore (foto T. Massara)Il suo trascorso a Salonicco non è stato particolarmente rilevante dal punto di vista sportivo ma “Mike” non ne fa un dramma. «Penso che ogni situazione sia diversa dall’altra: l’anno in Svezia era andato in un modo (molto bene ndr), quest’anno al Paok è stato differente anche con la Champions da affrontare. Non c’è un motivo particolare per cui non sono rimasto in Grecia: io cerco di dare il massimo in tutte le squadre dove gioco e auguro tutto il meglio al PAOK. Ora credo di essere in una situazione fisica e mentale ideale per aiutare Varese».
Quando gli si chiede un’autodescrizione, l’ala di passaporto belga conferma le indicazioni che circolano sul suo conto: «Sono un giocatore che fa dell’energia la prima caratteristica, la prima cosa che voglio mettere sul campo. Partendo da qui posso essere versatile sui due lati del campo e all’incirca è quello che mi è stato chiesto qui a Varese, anche se dobbiamo ancora entrare nei dettagli con lo staff. E poi sono uno che non si accontenta mai del livello raggiunto: mi piace lavorare per miglirarmi».
Infine non poteva mancare una domanda sullo zio, Artis Gilmore, hall of famer del basket oggi 74enne. «In questi giorni frenetici non l’ho ancora sentito ma sono sicuro che ci telefoneremo presto e a quel punto mi darà tante informazioni e indicazioni. Sul basket italiano ma anche sulla cultura perché Artis è un personaggio a tutto tondo».
Bertram Tortona – Openjobmetis Varese, la partita in diretta
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mariocas su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
elenera su Alberi secolari? "Ecoballe, cinquant'anni fa lì c'erano campi"
ccerfoglia su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
Felice su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
Felice su Alberi secolari? "Ecoballe, cinquant'anni fa lì c'erano campi"
ccerfoglia su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.