La tragedia dell’Armir nell’ultimo romanzo di Cristiano Parafioriti, il finanziere scrittore di Luino
A gennaio l'autore ha presentato il volume nella "sua" Luino nella magnifica cornice di Palazzo Verbania
Cristiano Parafioriti, luogotenente della Guardia di Finanza e dottore in Scienze Storiche è un uomo versato tanto nel suo lavoro quanto nella scrittura.
Siciliano d’origine, da molti anni vive a Luino con moglie e figlio, e qui ha subito respirato l’aria buona del lago che lo ha ispirato per scrivere diversi libri.
È uno scrittore che non poteva che vivere nella città di Vittorio Sereni e Piero Chiara, figlio di un doganiere siciliano come Parafioriti.
Il suo ultimo e pluripremiato libro è “Invictus”, che narra le vicende reali di Ture di Nardo detto “Pileri” che da giovane contadino siculo deve abbandonare la sua nobile terra e i suoi affetti per seguire l’Armir in quella sfortunata ma altrettanto eroica spedizione dei nostri militari italiani in terra russa.
Il libro è ben scritto, si legge tutto d’un fiato e appassiona il lettore fin da subito. A gennaio Parafioriti ha presentato il volume nella “sua” Luino nella magnifica cornice di Palazzo Verbania, dove si esprime l’acme del Genius Loci (e anche Genius Lacus). La presentazione a Luino è stata a cura del gruppo Alpini locale e dell’associazione finanzieri.
Cristiano Parafioriti ha in sè molte doti, che esprime come padre, uomo di legge e uomo di raffinata cultura.
(Alessandro Franzetti)
Come ha evidenziato Hannah Arendt «nessuno ha una vita degna di considerazione di cui non si possa raccontare una storia». E raccontando la crudele realtà della guerra, l’autore ha voluto ribadire ed esaltare proprio l’irripetibilità del singolo destino umano, ma anche il valore perenne, esemplare, di una testimonianza di sofferenza e dignità in grado di vincere la barriera del tempo e proiettarsi nel mondo odierno.
Nella speranza che la memoria possa rappresentare sempre – per dirla con le parole di Liliana Segre – «un vaccino prezioso contro l’indifferenza».
Prof. Antonio Baglio (Università degli Studi di Messina)Tratto dalla prefazione di ‘Invictus’
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