Nasce a Varese il gruppo di lavoro della Transinsubria, per una strategia comune verso i nuovi fondi Interreg
Il gruppo mira a un impegno congiunto e di lungo termine, che ha preso inizio con la presentazione di un documento presentato dal Comune di Varese
Un lavoro comune che permetta di evidenziare problemi e necessità comuni e creare soluzioni adeguatamente finanziabili con i bandi europei di Interreg: è questo lo scopo del gruppo di lavoro sulla Transinsubria promosso dal Comune di Varese e presentato nella mattina del 20 marzo in Salone Estense.
Il gruppo mira a un impegno congiunto e di lungo termine, che ha preso inizio con la presentazione di un documento che ha come fine “Una valorizzazione strategica del programma Interreg Italia – Svizzera, al fine di delineare una visione a medio – lungo termine dell’Area che si estende tra le provincie del Verbano Cusio Ossola e di Sondrio, e che ne faccia un polo di sviluppo e residenza in grado di competere, e realizzare sinergie, con le grandi aree metropolitane collocate a Nord (Zurigo) e immediatamente a Sud (Milano) dell’area stessa”.
L’Area affronta sfide che accomunano il destino dei territori divisi o uniti dalla frontiera. I punti segnati dal documento sono in particolare 5: il declino demografico, che genera tensioni nell’offerta di lavoro, con carenza di personale qualificato e insufficiente ricambio generazionale, la necessità di una valorizzazione dell’offerta di lavoro con integrazione e qualifica degli immigrati, inclusione dei giovani Neets e promozione dell’occupazione femminile e degli older workers; l’esistenza di una stretta interdipendenza transfrontaliera data dalle migliaia di frontalieri che attraversano quotidianamente il confine per lavorare nei Cantoni vicini, la possibilità di attuare soluzioni condivise sulla gestione del cambiamento climatico, la valorizzazione turistica del territorio, il trasferimento tecnologico e la mobilità tra i poli urbani e, infine ma non ultimo, il fatto che questi territori condividono il programma Interreg 2021-2027.
Un inquadramento spiegato da Gianluigi Ferri, Organizzatore Smart Land Now e VISIONALPS, Furio Bednarz Capo dell’ufficio della formazione continua e dell’innovazione del Cantone Ticino, Moreno Baruffini, Ricercatore con dottorato dell’Istituto Ricerche Economiche dell’Università della Svizzera Italiana, responsabile dell’Osservatorio delle Dinamiche Economiche ed Eliana Minelli, Professoressa Associata LIUC-Università Cattaneo, che hanno anche evidenziato le aree, già contenute nel documento presentato dal Comune di Varese, su cui lavorare per creare progetti finanziabili.
Si tratta di cinque argomenti particolarmente interessanti per lo sviluppo di un area comune, come la nuova mobilità (suddivisa in pendolare, turistica e sociale, quest’ultima destinata ad anziani, lavoratori a basso reddito e giovani), il lavoro in profonda trasformazione, il turismo da considerarsi più inclusivo e sostenibile, la sostenibilità digitale e la sanità periferica (In particolare il supporto all’invecchiamento attivo delle persone anziane con servizi di prevenzione, assistenza e monitoraggio).
Aree di intervento che possono avere soluzioni valide per tutta l’area transfrontaliera con risultati positivi per tutti, ma soprattutto che possono essere risolti con progetti che godano dei contributi Interreg: il nuovo programma di cooperazione transfrontaliera (Interreg VI-A) Italia-Svizzera 2021-2027 è stato infatti approvato dalla Commissione Europea il 5 dicembre 2022, e dal 15 gennaio 2024 è possibile presentare progetti ordinari relativi a questo nuovo ciclo di programmazione.
«È molto importante la creazione di questa rete, che vuole avere un connotato operativo, oltre che di riflessione sui nostri territori – ha sottolineato il sindaco di Varese Davide Galimberti – E proprio Interreg può essere lo stimolo e l’appuntamento che ci consente di ragionare insieme periodicamente su attività condivise».
Quella del gruppo di lavoro dell’area definita “Transinsubria” è solo la prima di una serie di incontri, che invita alla partecipazione altri stakeholders – associazioni, aziende, enti locali – e che ha visto tra gli altri la presenza del sindaco di Ponte Tresa, del sindaco di Bellinzona, del sindaco di Varese, del sindaco di Verbania, del sindaco di Malnate, del presidente della Provincia di Varese, oltre a diversi rappresentanti di aziende del territorio, e delle organizzazioni dei lavoratori.
«La giornata di oggi parte da un accordo con i sindacati in cui il comune di Varese si fa promotore della creazione di reti tra Italia e Svizzera, affinchè le risorse che sono a disposizione per i territori vengano investite su progetti sentiti realmente dalle comunità – ha sottolineato Ivana Perusin, vicesindaca di Varese e coordinatrice del progetto – Un’occasione anche per parlare dei nostri territori e quali necessità comuni abbiamo. La prima finestra di Interreg 2021-2027, che chiuderà tra poco, mette a disposizione 55 milioni di euro e 11 milioni di franchi svizzeri: se dobbiamo investirli, investiamoli efficacemente».
«Non c’è ticinese che non legga la Gazzetta o il Corriere, non c’è ticinese che non venga a fare la spesa in Italia, non c’è ticinese che non legga libri italiani: il legame con l’Italia per il nostro cantone è fortissimo, e anche una città come quella che guido, Bellinzona, che dista 50 chilometri dal confine, conta i lavoratori frontalieri a migliaia – ha spiegato il sindaco di Bellinzona Mario Branda – Il traffico sulle strade svizzere che arrivano e oltrepassano la frontiera è fortissimo, e sarebbe meraviglioso arrivare a trovare soluzioni condivise per limitarlo. Insomma, c’è davvero moltissimo da lavorare, a partire dagli elementi che ci accomunano».
LO STREAMING DELL’INCONTRO
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