Alla casa di Comunità di Saronno avviati gruppi di parola riservati agli adolescenti
Gruppi di ragazzi tra i 12 e i 15 anni dove possano dare voce a quello che accade loro, attraverso la creazione di un percorso di condivisione e confronto, diventando allo stesso tempo strumento di aiuto e sostegno reciproco. Incontri settimanali anche per i care giver

La Casa di Comunità di Saronno avvia due nuovi progetti rivolti ad adolescenti e caregiver.
Il primo servizio, che ha preso avvio il 15 aprile, è rivolto ai soggetti di età compresa tra i 12 e 15 anni e affronta la tematica della separazione dei genitori, ma da un punto di vista adolescenziale, attraverso incontri di gruppo (“gruppi di parola”) guidati da professionisti quali psicologa, assistente sociale, ostetrica, assistente sanitario, per la condivisione e confronto tra esperienze diverse.
I “gruppi di parola” diventano, quindi una possibilità di offrire un setting nel quale i ragazzi possano dare voce a quello che accade loro, attraverso la creazione di un percorso di condivisione e confronto, diventando allo stesso tempo strumento di aiuto e sostegno reciproco. I gruppi offrono uno spazio neutro, accogliente, nel quale gli adolescenti avranno l’opportunità di esprimere le proprie opinioni e le loro emozioni.
In occasione di una separazione tra genitori, spesso i figli vivono questa situazione attraverso una doppia transizione, ovvero la scissione della coppia genitoriale e la formazione della propria identità, con il rischio di enfatizzare impulsività, aggressività, rabbia, instabilità emotività, senso di impotenza. Sentimenti che già denotano l’adolescenza.
Il gruppo è composto da un minimo di 4 ragazzi fino ad un massimo di 10, evitando la compresenza di fratelli, al fine di garantire a tutti di poter esprimere pensieri ed emozioni senza essere influenzati da chi sente. Il primo incontro si svolge insieme ai genitori ai quali vengono spiegate le modalità di attivazione dei gruppi di parola e dove viene chiesta la compilazione dell’iscrizione e del foglio relativa alla privacy dei dati e del consenso informato.
L’appuntamento finale vedrà anche la presenza dei genitori, ai quali saranno comunicati i pensieri emersi, ma in forma assolutamente anonima. L’attività è proposta nella sala gruppi del Consultorio Familiare della Casa di Comunità di Saronno, in orario preserale (dalle 16.30 alle 18.00).
Un secondo progetto importante è Il progetto dedicato ai caregiver che prenderà avvio il 29 aprile e sarà rivolto ai residenti dei comuni afferenti al Distretto di Saronno, familiari di pazienti in carico ai servizi della Casa di Comunità di Saronno.
L’Assistente Sociale fornirà attività di informazione e orientamento per quanto riguarda i servizi del territorio e le eventuali misure di sostegno economico per l’assistenza domiciliare. Ma non solo. Sosterrà i caregiver per quanto riguarda l’orientamento e l’informazione per quanto concerne le risorse attivabili per i pazienti in carico presso la Casa di Comunità saronnese, analizzerà il livello di stress al quale il caregiver è sottoposto, anche tramite l’uso di test specifici, creerà uno spazio di ascolto e condivisione finalizzato al mutuo aiuto e al supporto di cui queste figure necessitano.
Saranno dunque attivati, presso la Casa di Comunità di Saronno, uno sportello di segretariato sociale e il gruppo di sostegno per caregiver familiari “Diamoci una mano”. L’accesso allo sportello sarà su appuntamento (tel. 02 9613928, mail serviziosociale.cdcsaronno@asst-valleolona.it).
Le adesioni verranno raccolte, per la prima edizione, su segnalazione degli operatori ambulatoriali della Casa di Comunità e i gruppi saranno composti da un minimo di 4 ad un massimo di 10 partecipanti. Lo sportello verrà effettuato il lunedì dalle ore 14.30 alle ore 16.00 e il venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Gli incontri si terranno 2 volte al mese, a settimane alterne, il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.00 presso nella sala gruppi al 1° piano.
Il Direttore Socio Sanitario, Dottor John Tremamondo afferma: «L’attivazione dei due progetti rispetta a pieno titolo la necessità di arricchire le case di comunità di servizi sempre più rispondenti alle esigenze dei cittadini e le professionalità all’interno delle case di comunità consentono di poter dare una risposta competente ed appropriata».
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