Coppa del mondo ma non solo: a Varese il vertice tra gli organizzatori europei del canottaggio
Nel fine settimana del 12-14 aprile la Schiranna ospita la prima tappa del circuito con 460 atleti al via. Alla vigilia, previsto il primo "summit" tra i rappresentanti dei maggiori campi di regata, anche per discutere del nuovo format della Coppa
Manca una settimana al via della prima tappa della Coppa del Mondo 2024 di canottaggio, ospitata sulle acque (alte) di Varese. Il maltempo dei giorni scorsi ha messo a dura prova l’organizzazione, ormai rodata, dal comitato locale (Varese Rowing) che però ha garantito non solo la disputa delle regate ma anche il funzionamento di tutta la macchina, sugli standard richiesti dalla federazione internazionale.
Lo ha spiegato oggi – venerdì 5 aprile – il direttore generale di Varese Rowing, Pierpaolo Frattini, affiancato da Antonio Franzi per la Camera di Commercio in una conferenza stampa allestita nella sede del gruppo Novauto (uno degli sponsor principali) a Masnago. «La situazione straordinaria del lago ci ha creato problematiche ma allo stesso tempo ha anche alzato l’attenzione sull’evento – ha detto Frattini – Insomma: nelle difficoltà guardiamo anche agli aspetti positivi. E ringraziamo tutti gli staff e le aziende coinvolte perché stanno garantendo uno sforzo enorme e sono anche in leggero anticipo sul cronoprogramma dei lavori».
Le regate porteranno alla Schiranna circa 460 atleti e un totale di circa 700 accreditati. Numeri inferiori al 2023 quando però erano presenti anche gli atleti del pararowing, numeri ampiamente superiori rispetto alla prima tappa di Coppa del Mondo di dodici mesi fa a Zagabria quando gareggiarono in 260. A Varese mancheranno i colossi extraeuropei (USA e Cina) ma proprio attorno a queste nazionali potrebbe svilupparsi un nuovo filone di turismo sportivo futuro.
«Dal 2025 cambierà la formula della Coppa del Mondo: ci saranno sempre tre tappe ma molto più ravvicinate, con un solo weekend di riposo tra un appuntamento e l’altro. Questo permetterà a chi arriva da lontano di programmare la permanenza per tutte le regate senza dover pianificare trasferte lunghe mesi». Riducendo quindi i costi delle federazioni. E proprio sul futuro si gioca una partita importante anche per Varese: l’Andalusia (con Siviglia) ha stretto un accordo con World Rowing che sposterà certamente nel sud della Spagna qualche competizione nei prossimi anni.
«Senza dubbio i nuovi accordi avranno un peso in ottica futura per quanto riguarda le candidature: Siviglia ha un bel centro di allenamento, strutture valide e ha già organizzato i Mondiali nel 2002, oltre ad avere una valida attività ricettiva. Rispetto a Varese però la stagione è più corta: dalla primavera inoltrata il clima è molto caldo mentre è un’alternativa valida in inverno. Da parte nostra abbiamo una macchina rodata, un campo di gara moderno e adeguato ma anche una presenza fondamentale quale è Malpensa».
Sempre in ottica organizzativa, Varese può essere la “culla” dei rapporti tra i grandi organizzatori remieri d’Europa. Mercoledì e giovedì prossimi (10 e 11 aprile) sono infatti previste le riunioni tra i direttori dei grandi campi di regata: oltre a Frattini, per Varese, ci saranno i rappresentanti di Lucerna, Poznan, Bled oltre alla stessa Siviglia, a Zagabria e Monaco di Baviera. Una novità interessante – ricorda un po’ quel direttivo di AIOCC di cui fa parte Renzo Oldani tra gli organizzatori del ciclismo – che mira ad aprire il confronto, a fare rete e a mettere in condivisione idee e, magari, anche fornitori nell’ottica di limitare i costi. E chissà che la nostra città non dia proprio il nome a un patto tra questi protagonisti del remo internazionale.
Intanto Varese conferma di avere fatto centro dal punto di vista della ricettività legata allo sport: «Qui ci sono competenze qualificate e sinergia tra istituzioni e territorio – spiega Antonio Franzi, per la Sport Commission della Camera di Commercio – Il turismo sportivo è sempre vivace, lo vediamo anche con i progetti sul cicloturismo e sulle prossime Olimpiadi Invernali. E accanto ai progetti ci sono realtà economiche come Novauto che si integrano con le proposte turistiche, soprattutto quelle che chiamiamo “active and green”, legate a questa palestra naturale all’aria aperta che è la nostra provincia. Ogni anno l’attività del solo canottaggio genera 80-90 mila pernottamenti tra i grandi eventi e le attività delle squadre di club e nazionali che si allenano sui nostri laghi».
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