Cultura varesina in lutto: addio all’architetto Franco Alberto Piana
Colleghi e amici lo ricordano non solo per le sue opere ma anche per il suo profondo impegno civico e culturale, come ha sottolineato uno dei primi a ricordarlo pubblicamente, Giuseppe Terziroli, con cui Piana condivise un tratto importante del suo percorso
Il mondo della cultura varesina piange la scomparsa di un professionista, l’architetto Franco Alberto Piana.
Colleghi e amici lo ricordano non solo per le sue opere ma anche per il suo profondo impegno civico e culturale, come ha sottolineato uno dei primi a ricordarlo pubblicamente, Giuseppe Terziroli, con cui Piana condivise un tratto del suo percorso civico.
«Caro Franco A. Piana, ti ricordi quel giorno? Era il 22 dicembre 2018. Il sindaco di Viggiù dottor Antonio Banfi ci conferì il premio
“Voluntarium Munus”, naturalmente insieme ad altri cittadini, “Per l’impegno quotidiano e la costanza nel servizio alla nostra Comunità Viggiutese”. Il prestigioso premio ci fu allora conferito per la iniziativa tesa al recupero della antica Chiesa romanica di San Siro alla Baraggia di Viggiù mediante la partecipazione al sondaggio nazionale dei luoghi del cuore FAI, e il risultato fu oltremodo lusinghiero».
In qualità di presidente dei comitati di salvaguardia di San Siro alla Baraggia di Viggiù e poi della stazione di arrivo della funicolare al Campo dei Fiori, capolavoro Liberty della città di Varese, aveva infatti raccolto quasi 13 mila firme, mostrando un attaccamento encomiabile al patrimonio storico e culturale del suo territorio.
Piana (a sinistra) con Terziroli alla consegna del premioIl suo spirito collaborativo lo vide anche partecipe nel Varese Estense Festival, dove contribuì con la sua vasta conoscenza della nobile famiglia: «Nella sua partecipazione ai convegni del Varese Estense Festival 2020, dopo numerose ricerche operate sulle residenze di Francesco III d’Este, aveva anche espresso la proposta di trasformare la denominazione Palazzo Estense In Reggia estense, per valorizzarne il valore storico, estetico artistico, nel contesto dei Giardini Estensi – ha sottolineato ancora Giuseppe Terziroli – Non esiste infatti in Italia nessun altro edificio residenziale che si possa definire Reggia Estense nemmeno a Modena».
La scomparsa di Piana lascia un vuoto nel tessuto culturale e sociale della comunità a cui ha dedicato gran parte della sua vita e del suo lavoro.
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