Ernestina non voleva essere dimenticata, dalla sua generosità una scuola in Bangladesh e la casa per famiglie a Gorla
La pubblicazione della storia sull'anziana che ha deciso di lasciare in eredità la propria abitazione al Comune ha emozionato e sono comparsi nuovi ricordi e testimonianze

Ernestina aveva paura di essere dimenticata perché senza eredi, adesso tutti la ricorderanno: la commozione di Manuela Rimoldi, che aveva incontrato la signora Dragoni in un centro per anziani, è tanta.
La pubblicazione della storia sull’anziana di Gorla Minore che ha deciso di lasciare in eredità la propria abitazione al comune, ha emozionato tutta la provincia, specialmente il paesino della valle Olona dove, uno alla volta, sono comparsi i ricordi e le testimonianze di chi ebbe modo di conoscerla.
Manuela Rimoldi ha trascorso diversi anni come animatrice nell’Rsa Gonzaga e il nome di Ernestina Dragoni l’ha subito riportata con la mente a quelle giornate vissute in mezzo agli anziani, che condividevano con lei momenti lieti, ma anche lasciandosi andare a confidenze e ricordi di un’intera vita.
I ricordi dell’educatrice al centro anziani
«Ho avuto l’onore di conoscere personalmente la signora Ernestina al Gonzaga dove lei trascorse il suo ultimo periodo di vita. Era una persona unica, sensibile, attenta, riconoscente e grata anche nei confronti di tutti noi operatori che l’assistevamo quotidianamente. Era una donna splendida, “di classe”, come le ripetevo spesso io, Mi emoziona davvero tanto l’idea che la sua casa (tanto amata!) abbia trovato questa soluzione e sono certa che anche lei ne sia orgogliosa e fiera! Conservo di lei il ricordo di una grande donna e sono davvero felice di averla conosciuta e frequentata» commenta Rimoldi.

Di fronte alla notizia che l’abitazione lasciata in eredità al comune diverrà un luogo aperto alle famiglie con bambini – mantenendo proprio il nome “casa di Ernestina” – dall’animatrice del centro anziani arriva anche un particolare in più. Un aspetto che impreziosisce la vicenda di un senso ancora più grande: «Mi ripeteva spesso “Non ho nessuno, quindi nessuno si ricorderà più di me!” e trovo davvero che questa iniziativa, con la nuova destinazione della sua casa, sia il modo più “giusto ed elegante” per ricordarla».
Una scuola in Bangladesh porta il nome di Ernestina

Un altro dettaglio rende questa storia ancor più esemplare: a svelarlo è don Carlo Bangla, che ha condiviso alcune immagini di una scuola, popolata da tanti bambini. Un edificio che è potuto sorgere proprio grazie alla signora Dragoni.

«Ernestina Dragoni non lasciò soltanto la sua casa in eredità all’Amministrazione comunale di Gorla – ha spiegato il sacerdote – ma assegnò un lascito testamentario di 50mila euro a padre Carlo Buzzi, missionario gorlese in Bangladesh: con questa cifra è stata costruita una scuola per l’infanzia. Un amore senza confini, quello di Ernestina per gli altri».

Da Gorla Minore all’Asia meridionale, una seconda testimonianza della generosità di una persona che ha scelto di donare ciò che aveva alla sua comunità e a tanti bambini.
L’emozione è dunque tanta, soprattutto riannodando i fili dei ricordi e riportando alla mente qual era il timore più grande della vecchietta di Gorla Minore: essere dimenticata.
Adesso, grazie alla scuola a lei dedicata in Bangladesh e alle famiglie che si ritroveranno nella sua vecchia casa, il suo nome riecheggierà ancora, impreziosito dalla gratitudine per il suo gesto di altruismo.
Fra le pareti di casa sua ci saranno bambini che giocano; chi la conobbe non ha dubbi: sarà il modo migliore per ricordare Ernestina Dragoni.
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