Il consigliere Bosco sul 25 Aprile a Gazzada Schianno: “Una triste vicenda che mi ha visto solo spettatore”
Il consigliere di minoranza replica alle accuse dell'assessora Michela De Carli: "Con intelligenza ed educazione non ho e non avrei mai espresso, durante la cerimonia, la mia opinione su come l’amministrazione aveva deciso di svolgere la commemorazione"
Non è tardata ad arrivare la risposta di Francesco Bosco, uno dei consiglieri d’opposizione chiamato in causa dall’assessora Michela De Carli nella sua lettera sulle vicende accadute nei pressi dei monumenti ai caduti in occasione del 25 aprile. De Carli ha detto di essere stata presa di mira da due capigruppo di minoranza per aver letto il monologo di Scurati.
Ecco la risposta di Bosco
Leggo, con stupore, quanto pubblicato dall’Assessora Michela De Carli.
Premetto che il Sindaco, in un’ occasione ufficiale, si è presentato senza Fascia Tricolore, quasi a non voler rappresentare l’impegno giurato nei confronti dello Stato e della Comunità locale che lo ha votato. Al di là di questo dettaglio non trascurabile, rispondo alle ingiuste accuse mosse nei miei confronti. Con intelligenza ed educazione non ho e non avrei mai espresso, durante la cerimonia e neppure in strada, la mia opinione su come l’amministrazione aveva deciso di svolgere la commemorazione.
Quanto affermato dall’Assessora De Carli quindi, non corrisponde a verità. È un modo discutibile di strumentalizzare un diverbio avvenuto, sì, fra altri partecipanti, tra cui lo stesso Sindaco, e che i presenti possono confermare e testimoniare, mi ha visto escluso. Io, mi sono limitato a scrivere, finita la cerimonia, sulla pagina di “Obiettivo comune” un personale pensiero, assolutamente non politico.
Sostenere che “è stata contestata dai consiglieri di minoranza lì presenti: Frattini e Bosco, capi lista alle prossime elezioni Comunali” oltre che falso è tendenzioso. ”Forse sull’onda di una urgenza “acchiappavoti”, chi dissente e chi continua a negare l’importanza di una presa di posizione antifascista sente di non avere i numeri.” Forse, lei cerca consensi e riconferme, giocando sulla giovane età, dopo i cinque anni passati in amministrazione con il ruolo di Assessore.
Il sottoscritto, appena ventottenne, senza una lira in tasca aveva già fatto il militare, nei paracadutisti perché era l’arma che pagava più di tutti. Si era diplomato al serale mentre il padre, gravemente ammalato da anni, poco dopo moriva. Questo per dire che avere ventotto anni non è una giustificazione per accusare o, peggio, mentire su episodi gravi che si potevano evitare. Parliamo di fascismo a ottanta anni di distanza. Mia madre lo ha vissuto e lo racconta ancora in tutto il suo dramma. Chi può difendere quel movimento estremo, gli atti efferati compiuti dai fascisti, non certo il sottoscritto!
Il Sindaco e l’Assessora dovrebbero pensare ai loro problemi, ai cinque anni di opinabile amministrazione che molti ricorderanno e sfociati in un’ultima caduta di stile. Il 25 aprile doveva essere una giornata di commemorazione, di pace e invece…
Un pensiero e le mie più grandi scuse vanno senz’altro ai pochi presenti e soprattutto a Don Luigi che, increduli, hanno assistito al deplorevole episodio. Questa triste vicenda, che l’Assessore, a suo modo, ha voluto nuovamente ricordare, ribadisco non mi ha coinvolto se non come estemporaneo e incolpevole spettatore.
Francesco Bosco
Candidato Sindaco Lista Civica Obiettivo Comune
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