In dieci anni la sanità italiana ha perso ospedali, posti letto e personale
Dall'analisi dei dati 2012 e 2022 inseriti negli Annuari del servizio sanitario nazionale pubblicati dal Ministero della Salute emerge l'impoverimento del sistema. Solo nel 2020 il trend fu di crescita
Mille posti letto ospedalieri in meno in 10 anni. Nel 2012 in Italia c’erano 1091 strutture di degenza, 578 pubbliche e 513 private e si contavano 9668 poliambulatori ( 3813 pubblici e 5455 del privato accreditato). Nel 2022 gli ospedali erano 996 di cui 511 pubblici e 485 privati, con 203.814 ( 161.494 pubblici ) posti letto di cui 38389 in Lombardia ( 30.603 pubblici). I centri polispecialistici erano 9.085 di cui 3715 pubblici e 5370 del privato accreditato.
Sono i principali dati che emergono dalla doppia lettura dell’Annuario del servizio sanitario nazionale pubblicato dal Ministero della Salute relativi agli anni 2022 e 2012.
PERSI 7000 LETTI, 67 OSPEDALI E 98 POLIAMBULATORI PUBBLICI
In dieci anni il volto dell’assistenza sanitaria è cambiato anche grazie al covid che ha contribuito a modificarne l’andamento. Sono stati chiusi 67 ospedali e 98 poliambulatori del pubblico. I tagli hanno riguardato oltre 7000 letti, calcolando sia quelli di degenza sia quelli di day hospital e di day Surgery. Anche il privato aveva registrato analoga contrazione: da 45.818 a 42.066
Tra il 2014 e il 2022 però il numero di posti per mille abitanti è cresciuto passato da 3,07 a 3,24 grazie soprattutto al picco di 3,75 avvenuto nel 2020. Il trend negativo si interruppe nel 2020 quando, davanti alla pandemia, si tornò ad aprire letti raggiungendo la cifra di 258.000 scesi, però, a 225.500 due anni dopo. Stabile invece il rapporto per i letti non acuti.
IL TREND NEGATIVO DAL 2009
L’analisi dei trend del numero di strutture nel periodo tra l’anno 2009 e l’anno 2012 evidenzia una diminuzione con riferimento all’assistenza ospedaliera: contrazione del 3,2% del numero di strutture pubbliche per effetto degli interventi di razionalizzazione delle reti ospedaliere. Per l’assistenza specialistica ambulatoriale si assiste a una lieve diminuzione (0,3%) degli ambulatori e laboratori pubblici e a una più consistente diminuzione (2,1%) delle strutture private accreditate.
Nel 2012, il 30% delle strutture di ricovero disponeva meno di 120 posti letto e il 14% meno di 120 posti letto distribuiti su meno di 5 discipline. Il 42% delle strutture di ricovero pubbliche era caratterizzato da un numero di posti letto compreso fra i 120 e i 400 posti letto. Infine il 16% dispone di più di 600 posti letto.
Nel 2022, il 63,4% delle strutture pubbliche era costituito da ospedali direttamente gestiti dalle Aziende Sanitarie Locali, il 10,4% da Aziende Ospedaliere, ed il restante 26,2% dalle altre tipologie di ospedali pubblici.
Il S.S.N. disponeva di oltre 203.800 posti letto per degenza ordinaria, di cui il 20,8% nelle strutture private accreditate, 11906 posti per day hospital, quasi totalmente pubblici (89,1%) e di 8.253 posti per day surgery in grande prevalenza pubblici (76,9%). A livello nazionale erano disponibili 3,8 posti letto ogni 1.000 abitanti, in particolare i posti letto dedicati all’attività per acuti erano 3,2 ogni 1.000 abitanti.
IL COVID HA CONTENUTO LE PERDITE
Nel 2022 il personale ammontava a 625.282 unità mentre dieci anni prima era di 629.713. Nell’ambito del ruolo sanitario, nel 2022 il personale medico era costituito da 101.827 unità e quello infermieristico da 268.013 unità; il rapporto fra infermieri e medici, a livello nazionale, si attestava sul valore di 2,6 infermieri per ogni medico. Rispetto all’anno 2021 il personale risulta aumentato di 8.036 unità pari al 1,3%. Nelle strutture di ricovero pubbliche ed equiparate operavano 98.619 medici e 251.138 unità di personale infermieristico.
In Lombardia due anni fa si contavano 62.202 sanitari di cui 13.285 medici e odontoiatri e 36.798 infermieri.
Il segno negativo riguarda anche il territorio anche se si notano sostanziali differenze tra pediatri di libera scelta e medici di medicina generale.
IL 79% DEI PEDIATRI HA OLTRE 23 ANNI DI SERVIZIO
I pediatri sono diminuiti tra il 2009 e il 2022 passando da 7695 a 6962: negli ultimi sette anni, però, il numero di specialisti con oltre 23 anni di anzianità è diventato preponderante ( erano poco più di 3000 nel 2009 mentre due anni fa hanno raggiunto i 5503), rappresentano i due terzi (79%) del totale. Sono solo 51 i pediatri con due anni soli di anzianità di servizio e 257quelli tra i 2 e i 9 anni.
IN 13 ANNI PERSI 7000 MEDICI DI MEDICINA GENERALE
In 13 anni in Italia si sono persi 7000 medici di medicina generale: erano 46209 nel 2009 e nel 2022 erano 39.366. Questa, però, è una categoria che, molto più dei pediatri, si sta svecchiano; quelli con oltre 23 anni sono passati da 22.422 del 2009 ai 28.536 del 2022 ,mentre sono decuplicati ( da 109 a 1102) quanti hanno meno di 6 anni di anzianità e da 827 agli attuali 3711 i mmg con un’esperienza tra i 6 e i 13 anni di servizio
Segno negativo, infine, per i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) che dai 12.027 nel 2012 sono diventati 10.671 nel 2012 con un calo di 1.356.
AUMENTANO I LETTI PER SPECIALITÀ CON LA SOLA ECCEZIONE DI PEDIATRIA
A fronte di una contrazione dei numeri, salgono invece in Italia i posti letto per specialità. Unica eccezione per la pediatria che in 10 anni è passata dai 5091 letti del 2012 ai 4443 di due anni fa.
Cardiochirurgia 1838 nel 2022 / 1335 nel 2012
Cardiologia. 7997 /6461
Chirurgia generale 18673 / 17154
Chirurgia vascolare 1962 / 1803
Ematologia 1671 / 1562
Immunologia 1529 / 29
Geriatria 4033 /3857
Malattie Infettive 6929 /2893
Medicina generale 36175 /27645
Nefrologia 2034 /1924
Neurochirurgia 2613 /2507
Neurologia 5291 /4856
Ortopedia 15862 /12917
Ostetricia 11764 /12123
Otorino 2730 /2843
Psichiatria 4717 /4064
Urologia 5383 /4530
Terapia intensiva 7940 /4406
Ucic 2571 /2567
Riabilitazione 22301 /9780
Lungodegenti 7990 /4829
Neonatologia 2010 /1933
Oncologia 2815 /2705
Pneumologia 4980 /3396
Neuroriabilitazione 2316 /1783
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