Prima la tentata violenza sul treno, poi il furto per giocare a GTA
Il pomeriggio da "Arancia meccanica" di un 22 enne all’epoca dei fatti: la ragazza agganciata sul Laveno-Varese in un pomeriggio di febbraio. Il giudice lo ha assolto per la tentata violenza sessuale e condannato per il furto senza l’aggravante contestata (destrezza)
La gita “brava” sul treno, la vittima da molestare con l’invito di mostrarle le parti intime, di farsi toccare, i palpeggiamenti alla spalla della ragazza individuata sul treno, giovanissima, che si spaventa e denuncia.
Partono le indagini della squadra Mobile e oltre alla tentata violenza sessuale viene contestato al giovane, classe 1999, della Valcuvia, anche un doppio furto nella stessa giornata a Gavirate e Varese per portarsi a casa videogiochi (come Grand Theft Auto 5) dove si fa virtualmente quanto ora gli viene contestato non nel metaverso, ma in una vera aula di tribunale. Per questi episodi la pm aveva chiesto al Collegio la condanna a tre anni e 900 euro di multa (pena relativamente bassa in considerazione del reato “tentato”).
Tentata violenza sessuale sulla Laveno – Milano, ventiquattrenne a processo
Il difensore ha letto in aula l’imputazione: “Il giovane avrebbe toccato solo la spalla della ragazza” e si tratta di un fatto che “non può venir letto da solo come l’intenzione di aver voluto toccare il fondoschiena della giovane” sul treno nella tratta Laveno-Varese nel febbraio 2021. Anche per il furto aggravato, sempre secondo il difensore Massimiliano Carnelli, non vi sarebbe effettiva prova del bene sottratto al Trony di Gavirate: “Le telecamere di video sorveglianza mostrano solo l’imputato che esce dal negozio con un pacchetto in mano che non può rappresentare una prova”. Ma il ragazzo era accusato anche di aver rubato sempre lo stesso giorno anche all’Unieuro di Varese: “Ma attenzione, anche in questo caso l’imputato non è stato individuato compiutamente: le telecamere vedono un giovane vestito come il ragazzo, ma con la mascherina. E manca dunque il riconoscimento compiuto. Inoltre le indagini sono state piuttosto superficiali nel raccogliere elementi che possano far ritenere ogni oltre ragionevole dubbio la responsabilità dell’imputato”.
Il giudice Cesare Tacconi ha assolto per la tentata violenza sessuale e condannato per il furto senza l’aggravante contestata (destrezza): 2 anni e 2 mesi per lui, oltre a 1500 euro di multa.
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