Rasizza: “Farò di tutto per coinvolgere Groupe Crit nella Pallacanestro Varese”
L'ad di Openjobmetis parla della multinazionale francese che ha acquisito la maggioranza dello storico sponsor biancorosso. Lotta salvezza: «Se saremo bravi ci salveremo, altrimenti si ripartirà»
L’incontro promosso da Orgoglio Varese in un ristorante di Capolago, indetto per consegnare gli assegni alle società sportive del territorio beneficiate dall’ultima “raccolta fondi”, non ha interessato direttamente la Pallacanestro Varese che, infatti, non era presente al pranzo con i suoi dirigenti. Il club cestistico resta comunque al centro del progetto ideato nel 2019 da Rosario Rasizza e rimane il principale destinatario dei contributi versati dalle 25 aziende aderenti.
In questa stagione per esempio, Orgoglio Varese ha aperto il portafoglio quando è divenuto possibile l’ingaggio di Nico Mannion, nello scorso dicembre. Dopo che Luis Scola e i manager avevano raggiunto un accordo di massima, servivano soldi freschi per poter garantire lo stipendio del Red Mamba e una parte consistente è arrivata proprio dal gruppo di imprenditori radunati dall’amministratore delegato di Openjobmetis spa.
Un’azienda, quella di Gallarate, la cui proprietà è passata ora alla multinazionale francese Groupe Crit: un’operazione che incuriosisce e coinvolge anche i tifosi della Pallacanestro Varese, abituati da dieci anni alla denominazione Openjobmetis. Interrogato sulla situazione, Rasizza prima spiega: «Io sono sicuro che i vertici di Crit ascolteranno e studieranno quello che è stato fatto in tutte queste stagioni in cui Openjobmetis è stata lo sponsor principale della squadra, ma se mi chiedete se sceglierà di proseguire l’abbinamento io rispondo “Je ne sais pas”» (“non lo so” in lingua francese ndr).
Rasizza e i suoi collaboratori resteranno comunque alla guida dell’azienda nei prossimi tre anni (l’accordo parla di sei anni ma il manager si è dato un primo obiettivo triennale). «Groupe Crit non ha filiali in Italia e non è conosciuto nel nostro Paese: io credo che la sponsorizzazione possa essere un buon modo per diffondere il marchio, tanto più che si parla di uno sport in cui l’azienda dà il nome alla squadra. Per loro potrebbe essere un ottimo investimento e farò di tutto per convincerli».
Interrogato sul finale di stagione della squadra di Bialaszewski, Rasizza è pragmatico: «Non sono preoccupato, sono dispiaciuto perché talvolta giochiamo bene e altre volte invece giochiamo male. Alla fine la classifica dirà il nostro vero valore: se saremo bravi ci salveremo altrimenti ripartiremo da dove è giusto ripartire».
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