Taglio ai fondi per le disabilità, il centrodestra: “Da Vivere Rescaldina atteggiamento fazioso”
Il centrodestra respinge al mittente le accuse di «mancanza di sensibilità verso questo tema e verso le persone diversamente abili» arrivate dai banchi della maggioranza
Il taglio ai fondi per le disabilità in Lombardia continua a spaccare la politica a Rescaldina. Ad una settimana dall’ultima seduta consiliare, infatti, non si spengono le polemiche per le decisione del centrodestra di lasciare l’aula senza votare la mozione presentata dalla maggioranza, che chiedeva alla Regione il ripristino dei sussidi, l’avvio di un confronto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per arrivare ad una proroga dei tempi di attuazione di quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 e un accompagnamento ai comuni nella revisione del sistema di welfare disciplinato dal Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024.
A valle della seduta, infatti, il centrodestra ha respinto al mittente le accuse di «mancanza di sensibilità verso questo tema e verso le persone diversamente abili» arrivate dai banchi di Vivere Rescaldina durante e dopo il consiglio comunale. «Non è la prima volta che il centrosinistra a Rescaldina muove critiche a Regione Lombardia, atteggiamento legittimo che però sfocia nel fazioso quando è sorretto da argomentazioni datate e propone risoluzioni già da tempo adottate – sottolinea Mariangela Franchi, capogruppo del centrodestra in consiglio comunale -. Riteniamo questo comportamento indice di superficialità, oltre che mancanza di sensibilità e di rispetto non tanto nei riguardi del consiglio, al quale tale documento è stato proposto, quanto verso i cittadini».
«La mozione di Vivere Rescaldina – spiega Franchi – chiamava in causa la delibera di giunta regionale 1669 del 28 dicembre 2023 (“Programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità di cui al fondo per le non autosufficienze triennio 2022-2024”), senza considerare che lo scorso 18 marzo con delibera di giunta regionale 2033 – della quale la mozione non fa menzione alcuna – Regione Lombardia ha approvato le modifiche al piano e al programma operativo regionale approvato con quella prima delibera. Queste modifiche sono frutto di un percorso di revisione concordato con le associazione rappresentative del mondo della disabilità, con gli enti locali e con le parti sindacali».
«La nuova delibera di giunta regionale, approvata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mantiene l’impianto di fondo previsto dalla delibera di giunta regionale 1669 ma rimodula i tagli dei buoni al caregiver della Misura B1 e disciplina l’avvio del sistema di potenziamento dei servizi – prosegue la capogruppo del centrodestra -. L’amministrazione di centrosinistra non ne è a conoscenza? Dalla mozione da loro proposta parrebbe proprio di no. Respingiamo quindi al mittente le accuse di indifferenza e insensibilità; il centrodestra non è affatto indifferente ai problemi delle persone non autosufficienti e delle persone con disabilità, lo dimostrano i tanti interventi fatti su questi temi ed il lungo, articolato ed aggiornato – rispetto alla obsoleta mozione – intervento nel merito della questione fatto in aula».
«Se il centrosinistra, anziché avere come unico scopo l’agire, come di consueto, in opposizione a Regione Lombardia ponendo in discussione un documento vecchio e superato, avesse voluto coinvolgerci – come si sa, le “minoranze” hanno ben poche possibilità di manovra ed è costume dell’amministrazione di centrosinistra Vivere Rescaldina ignorarne e disprezzarne le proposte – avremmo ben volentieri partecipato alla stesura condivisa di un atto aggiornato e soprattutto utile – conclude Mariangela Franchi -. Un atto propositivo ed efficace nel rappresentare le esigenze delle persone in condizione di non autosufficienza e grave e gravissima disabilità agli organismi di parte pubblica e alle associazioni maggiormente rappresentative. Questi enti ed associazioni sono infatti da mesi al lavoro con Regione Lombardia per la revisione del programma operativo regionale che, non dimentichiamolo, discende dal piano nazionale per la non autosufficienza e deve rispondere a precise disposizioni in esso contenute. Siamo infatti ben consapevoli che ci siano ancora molti aspetti critici che dovranno essere affrontati ma, affinché produca effetti concreti, tutto va fatto con rigore e serietà».
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