La Corte d’appello respinge nove liste per le europee: fuori Santoro e il legnanese Alli
Alcune di queste liste avevano presentato la documentazione senza firme o con pochissime firme, in polemica con la legge elettorale che ne chiedeva 15mila. Annunciati ricorsi
Su 19 liste depositate alla Corte d’Appello di Milano ben 9 sono state respinte. È questo il bilancio sulla documentazione raccolta per le candidature alle elezioni europee nella circoscrizione nord-ovest, ovvero quelle che saranno sottoposte agli elettori del Varesotto e Altomilanese (la circoscrizione per la precisione comprende Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta).
L’esame effettuato dalla Corte d’appello, chiamata a verificare la congruità della documentazione necessaria per la presentazione della lista, ha escluso nove liste: sono Pace terra dignità di Michele Santoro, Forza Nuova capeggiata da Roberto Fiore, Pirati (legata al Partito pirati europeo), Italia dei diritti – De Pierro, Alternativa popolare con capolista il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, quella del Partito Animalista – Italexit, Pensioni e lavoro – che si era presentata, in polemica, con sole 3 firme a fronte delle 15mila minime che servirebbero, Democrazia sovrana e popolare e Parlamentare indipendente di Lamberto Roberti, che si era presentata senza firme e senza altri candidati. Alcune di queste liste aveva già annunciato il ricorso in caso di bocciatura.
Nella lista di “Pace Terra Dignità”, guidata nella circoscrizione nordoccidentale dal giornalista Michele Santoro tra i venti candidati spiccavano il matematico Piergiorgio Odifreddi, la scrittrice Ginevra Bompiani, l’attore Paolo Rossi e lo scrittore moldavo Nicolai Lilin.
Scartata anche la lista Alternativa popolare dove era candidato il legnanese Paolo Alli. Il partito del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, si è visto rigettare le liste nella circoscrizione Nord-Ovest e in quella del Centro, e ha annunciato immediato ricorso in Cassazione.
Alcune di queste liste avevano presentato la documentazione senza firme o con pochissime firme, in polemica con la legge elettorale che ne chiedeva 15mila, ma non era questo il caso della lista di Santoro, che nel Nord-Ovest ne aveva raccolte più di 18.800. Il problema sembra dunque differente dalle firme in sé, e il leader della lista ha parlato di “percorso a ostacoli fatto di timbri, controtimbri e pratiche burocratiche varie”.
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