Cresce a Varese la mobilitazione contro la violenza e l’omicidio: sempre più adesioni al corteo di sabato in città

Il ritrovo sarà in piazza Monte Grappa alle 10, per una "passeggiata" in corso Matteotti lanciata dalle reti antiviolenza e raccolta dai sindacati unitari

manifestazione donne

L’indignazione nei confronti dell’omicidio di via Menotti, che ha portato tristemente alla ribalta la città di Varese e ancora una volta è emerso in un contesto di separazione, e che ha visto vittima la famiglia della donna coinvolta, continua a salire. E dopo la chiamata delle associazioni e dei centri antiviolenza, che hanno proposto una iniziativa  sabato mattina, 11 maggio, con ritrovo in piazza Monte Grappa alle 10 e corteo alle 10.30, in corso Matteotti a Varese, sono arrivate le prime, importanti adesioni.

L’appello iniziale è stato siglato da una ampia serie di associazioni e personalità: in particolare, per le associazioni la Rete Interistituzionale territoriale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere di Varese, la Rete Interistituzionale territoriale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere di  Busto Arsizio, l’associazione Donne Giuriste Italia nelle sezioni di Varese e Busto Arsizio, il Comitato Unico di Garanzia Varese, i Centri antiviolenza EOS, Donna Sicura, Felicita Morandi, Icore, Eva odv. A loro si aggiungono diverse rappresentanti delle istituzioni, come la consigliera di parità Anna Danesi, la vicepresidente della Provincia di Varese con delega alle Pari opportunità Valentina Verga, l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Varese Rosella Dimaggio.

A poche ore dalla chiamata, tra le prime realtà ad aderire all’iniziativa sono state le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di Varese: «Abbiamo appreso con rabbia e sgomento la notizia dell’ennesima tragedia consumata ai danni di una donna e del padre che ha cercato di difenderla dall’aggressione dell’ex marito, avvenuta nonostante le misure restrittive emanate nei suoi confronti – si legge in un comunicato firmato da Cgil Varese, Cisl dei Laghi, Uil Varese – Una storia di violenza che, dopo la denuncia di maltrattamenti da parte della donna, è proseguita con atti intimidatori, stalking e minacce anche nei confronti dei genitori di Lavinia ed è culminata con la morte di Fabio Limido e il ferimento grave della figlia».

La nota aggiunge inoltre: «Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia di Lavinia e ci stringiamo attorno alla donna che in queste ore sta lottando per la sua vita. Ci chiediamo quando questa strage finirà, quando le donne saranno davvero libere di interrompere una relazione senza paura di ritorsioni e quando gli uomini, tutti, cancelleranno la cultura del possesso e della violenza dalla società».

Sono molte le organizzazioni, in queste ore, che stanno dando sostegno all’iniziativa: ci si aspetta quindi una partecipazione importante, e una piazza gremita contro la violenza.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Maggio 2024
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