“Ho degli ordini, devi morire“, tre in manette per tentato omicidio a Monza: due fermati a Varese
la causa dell’aggressione è riconducibile alla semplice conoscenza da parte della vittima di un altro soggetto appartenente ad una gang rivale dei “latin King” di Cologno Monzese. La vittima colpita da fendenti anche mentre era svenuta. I magistrati: “Violenza inaudita"
La fede nella gang, il nemico della «famiglia» latina diventa anche il mio, e se ricevo gli ordini di abbatterlo, lo faccio, e gli pianto 12 coltellate nel corpo.
Mette i brividi l’orrore emerso dalle indagini per il tentato omicidio consumatosi il 20 giugno scorso nei pressi dei giardini pubblici del “Nei”, in via Enrico da Monza. A terra era rimasto un 26enne massacrato: solo l’arrivo di un amico aveva evitato il peggio. Ora le indagini della polizia hanno dato i loro frutti e sono arrivati gli arresti, due dei quali eseguiti su applicazione di misura cautelare nel Varesotto su ordine del Gip di Monza. Si tratta di: P.H.B.S., ecuadoriano del 2001 residente in provincia di Varese, quale aggressore principale, destinatario di custodia cautelare in carcere; D.C.D.M., ecuadoriano del 2003 residente a Concorezzo (MB), quale coautore per aver fornito il coltello, destinatario di custodia cautelare in carcere; Q.O.B.F., ecuadoriano del 1996 residente a Monza, ma domiciliato a Varese, che ha fatto da “palo”, destinatario degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, tutti con precedenti di Polizia per simili episodi.
IL FATTO
L’indagine è partita in seguito all’intervento, in codice rosso, per un giovane del 1998 residente a Monza, soccorso in via Pesa del Lino a causa di ben 12 coltellate sferrate, tutte in parti vitali, che ne hanno richiesto il ricovero per alcuni giorni. Grazie gli immediati accertamenti condotti fin dalle prime fasi dalle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, era possibile acquisire le prime informazioni anche tramite gli impianti di videosorveglianza attivi nella zona.
L’INDAGINE
L’analisi delle immagini e le dichiarazioni dei testimoni hanno permesso di ricostruire dettagliatamente quanto accaduto. Dopo un primo diverbio ed una prima aggressione alla vittima da parte di tre soggetti all’interno del giardino pubblico, verso le ore 20:00, mentre il malcapitato si trovava su via Enrico da Monza è stato raggiunto dagli stessi tre giovani, «uno dei quali», spiegano dalla Polizia «dopo aver recuperato un coltello da uno dei suoi complici, assaliva nuovamente la vittima che riusciva in un primo momento a fuggire verso via Lecco. Qui, tuttavia, veniva raggiunto nuovamente dal principale aggressore che lo colpiva con un primo fendente allo stomaco che lo faceva rovinare a terra. La vittima tentava di rialzarsi, ma veniva colpita alla testa con una bottiglia di birra che si infrangeva».
Un colpo sferrato con forza tale da far perdere quasi i sensi all’aggredito che, nella ricostruzione dei fatti resa agli investigatori, non ricordava nemmeno le altre coltellate, ricostruite solo grazie al referto medico. L’azione non portava a conseguenze fatali solo per il sopraggiungere di un amico della vittima che, attirato dalle sue urla, è riuscito a far allontanare gli aggressori. L’ulteriore attività di indagine, condotta con le tecniche tradizionali di analisi delle banche dati, di assunzione di testimonianze e di scambio informativo con le forze di polizia del territorio, ha permesso in breve tempo di identificare i tre autori.
“HO DEGLI ORDINI, DEVI MORIRE“
Nonostante nessuno dei giovani coinvolti sia affiliato alle famigerate bande di “latinos”, la causa dell’aggressione è riconducibile alla semplice conoscenza da parte della vittima di un altro soggetto appartenente ad una gang rivale dei “latin King” di Cologno Monzese, della quale i tre aggressori si sono detti esponenti.
Preoccupante la frase pronunciata dall’accoltellatore mentre infieriva sulla sua vittima: «Ho degli ordini, devi morire».
La speditezza delle indagini ed il qualificato tempestivo intervento degli inquirenti (che non ha mancato di sottolineare come l’azione criminosa sia stata di una “violenza inaudita”), ha portato in brevissimo tempo alla richiesta delle misure cautelari da parte della Procura di Monza ed all’emissione delle stesse da parte del Gip di Monza che ha accolto in toto il quadro probatorio emerso dalle indagini.
Gli arresti sono stati eseguiti lo scorso 23 luglio, in mattinata.
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