Sant’Agostino soggiornò a Casciago. In un libro di Santo Cassani la tesi messa nero su bianco
In "De Beata Vita. Sant’Agostino la “vexata quaestio”", edito da Marna il presidente dell'associzione Il Sarisc, storico per passione, raccoglie prove, documenti, testimonianze per mettere un punto fermo nella diatriba tra Varesotto e Brianza
Un libro per cercare di dissipare una volta per tutte i dubbi sulla “vexata questio” relativa a Sant’Agostino: visse a Casciago, in provincia di Varese, o a Cassago Brianza, in provincia di Lecco?
A provare a mettere un punto su questa vicenda che si trascina da anni e anni è stato Santo Cassani, che, coadiuvato da storici e ricercatori, ha messo in fila una serie di prove, documenti, mappe per dimostrare la sua teoria, secondo cui il santo soggiornò prima del suo battesimo nel 387 a Casciago. Il tutto è pubblicato nel libro “De Beata Vita. Sant’Agostino la “vexata quaestio””, edito da Marna.
Sarebbe proprio il paese alle porte di Varese quel Rus Cassiciacum citato anche da Alessandro Manzoni (anch’egli fu ospitato a Morosolo a Villa Stampa, dove c’è una targa che ricorda l’avvenimento).
Il progetto di Santo Cassani, che raccoglie le sue ricerche più che decennali, propone una ricca raccolta di fonti e un’analisi minuziosa e acuta delle stesse e alcune interessanti considerazioni, traendo conclusioni che inducono l’autore a ipotizzare che la villa di Verecondo, che ospitò il Santo, si trovasse a Casciago. L’ipotesi ha sicuramente dei notevoli punti di forza, tra i quali si segnalano soprattutto tre aspetti: l’analisi linguistica; la supposta identificazione della precisa ubicazione della villa, che ben si adatta ai passi letterari in cui Agostino descrive Cassiciaco; il contesto economico della zona di Varese in età romana. Queste preziose pagine offrono un altro corposo frutto di indagini, nella pluralità di fonti interrogate, e arricchiscono l’orizzonte di studi, con un’attenzione speciale all’archeologia e alla storia materiale di questa regione.
Santo Cassani, 87 anni, presidente dell’associazione Il Sarisc, geometra in pensione che nella sua vita lavorativa ha progettato ponti, case, porti e viadotti in tutto il mondo, da anni si dedica alla sua altra grande passione, la ricerca storica sul territorio. Quello di Sant’Agostino per lui è un cruccio che ormai affonda le sue radici in più di dieci anni di ricerche: questo libro è un contributo importante ad una diatriba lunga secoli, che ha visto studi importanti come quello di Renzo Dionigi e prima quelli di Dante Isella, un punto senza dubbio rilevante in favore di Casciago, il Rus Cassiciacum che ospitò Sant’Agostino.
Mappe, documenti e foto: presto un libro per provare che Sant’Agostino è stato a Casciago
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