Prima le persone: gli studenti di Gallarate, Rho e Legnano vanno a Lampedusa
Quattro scuole dell'Alto Milanese parteciperanno all'evento di una settimana organizzato dal Comitato 3 ottobre, per riflettere sul fenomeno migratorio
Gli studenti e studentesse dell’Alto Milanese vanno a Lampedusa: dal 30 settembre gli studenti dell‘istituto Ponti di Gallarate, del liceo Clemente Rebora di Rho, degli istituti Dell’Acqua e Bernocchi di Legnano saranno i protagonisti di “Protecr people not borders” in programma sull’isola nel mezzo del Canale di Sicilia.
È un evento organizzato dal Comitato 3 ottobre (che ricorda il naufragio del 2013 costato la vita a quasi quattrocento esseri umani) e si svolgerà a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre 2024, in occasione della XI Giornata della Memoria e dell’Accoglienza per le vittime dell’immigrazione, sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo,.
Gli eventi a Lampedusa avranno come protagonisti non solo giovani studenti e studentesse europei, ma anche sopravvissuti ai naufragi, familiari delle vittime, ONG, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni. “Il Comitato 3 ottobre è da sempre impegnato nella promozione di una società più inclusiva e coesa e ritiene che per affrontare temi complessi come quello dei movimenti migratori sia fondamentale un cambiamento profondo nelle narrazioni. L’approccio predominante è spesso caratterizzato da stereotipi e visioni frammentarie che non riescono a restituire appieno la complessità del fenomeno migratorio”.
“L’intero evento sarà dedicato alla valorizzazione delle storie di vita, all’attivismo, alle testimonianze personali e alla promozione dei diritti umani, con l’obiettivo di alimentare un dialogo costruttivo tra le persone e le comunità con l’intento di promuovere una visione che metta al centro le persone, la loro dignità e le loro storie, contribuendo così alla costruzione di una memoria collettiva capace di generare empatia e comprensione”.
«Protect people not borders è un momento utilissimo per mettere in contatto gli Istituti scolastici italiani ed europei che trovano nel tema dell’accoglienza e della memoria un vero e proprio collante, un filo che le unisce, un terreno comune di confronto e di scambio» dice Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre. «Il continuo dialogo con le nuove generazioni è un progetto in cui crediamo molto perché ci dà l’occasione di incontrare migliaia studenti e studentesse, di ascoltare le loro riflessioni all’interno e fuori dai loro contesti scolastici, di verificare come la solidarietà sia la principale caratteristica di questi ragazzi e ragazze che ci arricchiscono grazie alle loro intuizionie, alle loro idee, alla forza del loro entusiasmo. Sono certo che in queste giornate lampedusane tanti ed interessanti saranno gli spunti che emergeranno e che potremo raccogliere ed approfondire per il prosieguo delle nostre attività nelle scuole con il progetto Semi di Lampedusa».
Uno degli oggetti appartenuti alle vittime del 3 ottobre 2013, esposti anche a Leggiuno vicino a Varese nella primavera scorsaL’evento “Protect people not borders” è stato sostenuto con i fondi otto per mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
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