Mostrare la storia: il Fai inaugura le aule didattiche nei fienili di Torba Monastero

Sono state ricavate, con un intervento attento all'architettura originale, al primo piano della parte rurale ottocentesca. Spazi che miglioreranno la capacità di illustrare la storia di un complesso millenario

Un recupero funzionale per un complesso monumentale, ma senza snaturare gli spazi e le caratteristiche dell’edificio rurale ottocentesco: sono le nuove aule didattiche al Monastero di Torba, realizzate dai Fai-Fondo Ambiente Italiano nel vecchio fienile (una delle parti più recenti del complesso), grazie al recupero del primo piano dell’edificio.

Sono stati ricavati due grandi spazi, fondamentali per migliorare l’offerta di visita, ovvero arricchire i servizi didattici e culturali del Bene: l’uno sarà dedicato alle classi scolastiche e agli studenti in visita al monastero, l’altro a tutti i visitatori, invitati ad assistere più comodamente alla proiezione di un video-racconto sulla storia del monastero, precedentemente allestito nella Torre.

Le aule sono state inaugurate oggi alla presenza di Daniela Bruno, vicedirettrice Generale FAI per gli Affari Culturali; Emanuele Poretti, sindaco di Gornate Olona; Mario Clerici, presidente Parco Pineta; Paola Candiani, direttore Restauro e Conservazione FAI (che nel video spiega l’intervento); Alice Forni, presidente Associazione Amici del FAI.

Prosegue la vicedirettrice Generale per gli Affari Culturali del FAI Daniela Bruno: «Nel 2023 il Monastero di Torba ha accolto oltre 2000 studenti, quasi cento classi, di tutti gli ordini, provenienti dalla provincia di Varese, ma anche da Milano e Como. Le visite offerte alle scuole sono partecipate, attive, e spaziano nei contenuti, dall’archeologia – che qui si “tocca con mano” grazie agli scavi ancora in corso – alla storia dell’arte, al paesaggio e alla biodiversità. Questo luogo ha tanto da raccontare e da insegnare: agli studenti, che vogliamo accogliere in numero ben superiore, grazie ai nuovi servizi, e a tutti i visitatori, che scoprono in questo angolo nascosto di paesaggio un monumento storico che è patrimonio dell’umanità».

Le fa eco il messaggio inviato dall’assessora alla Cultura di Regione Lombardia Francesca Caruso: «Con questa inaugurazione la Lombardia conferma il proprio impegno nel sostenere la valorizzazione dei nostri beni culturali e paesaggistici. L’apertura delle nuove aule didattiche sono un esempio concreto di come sia possibile far rivivere un sito di grande rilevanza storica, rendendolo accessibile e stimolante per le nuove generazioni. Il FAI ha realizzato un progetto che unisce innovazione e tradizione, coinvolgendo il pubblico attraverso esperienze educative di qualità». 

«Sono onorato di aver partecipato a questa inaugurazione e di aver portato il mio saluto a nome della comunità gornatese» ha aggiunto il sindaco di Gornate Olona Emanuele Poretti. «Da parte mia il massimo impegno perché nel futuro i rapporti tra il Comune di Gornate Olona ed il FAI si sviluppino ulteriormente, con progettualità che possano portare il Monastero di Torba ad esser ancor più luogo attrattivo sia dal punto di vista turistico che culturale».

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La cerimonia d’inaugurazione, negli spazi della chiesa romanica di Santa Maria

«Molto felice di rappresentare gli amministratori e il parco RTO ed essere stato presente in un momento importante come oggi» si è detto Andrea Di Salvo, Coordinatore Parco RTO, intervenuto insieme a Mario Clerici, presidente del Parco Pineta. «Il lavoro instancabile del FAI ma anche il sostegno, la presenza di tutti gli enti coinvolti: comuni ed ente Parco, per il nostro territorio, rappresenta davvero un potenziale prezioso per il quale tutte le amministrazioni concorrono. In questi anni il lavoro del PLIS RTO è stato costante e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi e anni anche a fronte di una sinergia ritrovata che vogliamo portare avanti. Urge ringraziare chi credendo in questo, continua nell’opera di finanziamento per preservare la storia, il territorio e la natura che caratterizzano i nostri luoghi, come Parco RTO continueremo gli sforzi su questa strada».

 Oggetto di restauro è stato il fienile del XIX secolo, la struttura più recente del complesso nonché testimonianza concreta del passaggio del monastero dalla funzione religiosa a quella agricola. Destinato storicamente alla conservazione delle granaglie, dal 2018 ospita al piano terra una piccola biglietteria con il negozio. Ora sono stati completati i lavori che hanno consentito l’apertura dei due ambienti: lo spazio, prima inutilizzato e completamente aperto sui lati, è stato racchiuso da nuove pareti ed è divenuto una sala accessibile, dotata delle necessarie attrezzature per la didattica. La scelta dei materiali è stata molto accurata: per le tipiche pareti “a mandolato” si sono riutilizzati i mattoni di antiche cascine lombarde e per isolare il tetto sono stati installati pannelli in fibra di legno certificati. Un progetto che coniuga innovazione e tradizione, nel rispetto del linguaggio architettonico rurale e storico dell’edificio e del territorio, e che nasce per essere sostenibile, come nella scelta dei materiali a basso impatto ambientale, anche nell’efficientamento dei consumi e quindi dei costi della gestione operativa.

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Per gli studenti di ogni ordine e grado – a partire dalla prima infanzia alle scuole superiori – si arricchisce inoltre la proposta didattica. In base all’età dei ragazzi sono stati messi a punto diversi percorsi differenziati: visite animate, basate sul gioco e l’emozione, per le scuole dell’infanzia e le primarie; visite di scoperta e gruppi di ricerca tematici per le secondarie. Ad esempio, per gli studenti delle scuole medie e superiori sono previsti laboratori di osservazione e analisi dei reperti osteologici: un’occasione per scoprire gli affascinanti mestieri dell’antropologo e dell’archeologo e orientare alle future professioni.  

I diversi percorsi sono inoltre pensati con un approccio multidisciplinare, che consente di leggere il bene culturale da più punti di vista, integrando i saperi appresi a scuola attraverso l’esperienza sul campo. A Torba ad esempio troviamo le arnie, che consentono ai più piccoli di partecipare ad attività sugli insetti impollinatori e sul miele; i più grandi possono invece richiedere una visita secondo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), per apprendere la terminologia specifica in inglese riguardante la storia e l’arte del monastero.

E ancora, grazie a un finanziamento di Regione Lombardia a valere sull’Avviso unico cultura 2024 – linea UNESCO, si elevano gli standard di accessibilità alla visita, con la programmazione di visite guidate e laboratori per famiglie in LIS nonché visite multisensoriali con supporti audio e tattili. 

Il Monastero di Torba, primo Bene del FAI, donato alla Fondazione da Giulia Maria Crespi nel 1977, e nodo del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” dal 2011, sorge nell’area del PLIS – Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rile-Tenore-Olona gestito dal Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, partner di numerosi progetti territoriali con il FAI.

Il restauro è stato seguito dall’Ufficio Restauro e Conservazione del FAI con la consulenza dell’Architetto Giacomo Gatto dello Studio Gatto&Tonin e, per le parti strutturali, dell’ingegner Roberto Belfiore. 

Grazie ai Comuni di Gornate Olona e Castelseprio per il Patrocinio concesso. Si ringraziano per il fondamentale contributo la famiglia Giulini e l’Associazione Amici del FAI Odv Ets. Grazie anche al generoso sostegno di Fluorsid S.p.A.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Novembre 2024
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