Chiuso dopo 120 anni di attività l’Asilo Girola di Besano: “Abbiamo fatto tutto il possibile. Ora lavoriamo per riaprirlo”
Il presidente dell'associazione Pietro Girola ricostruisce in un comunicato le tappe della vicenda che ha portato alla chiusura della scuola per l'infanzia, frequentata da quasi 60 bambini

Da ieri, martedì 4 marzo, le porte della scuola dell’infanzia Girola di Besano, sono chiuse, e non riapriranno per i quasi 60 bambini che la frequentavano e che lunedì 3 marzo hanno trascorso l’ultimo giorno nella bella struttura di via Prestini. E’ l’epilogo di una vicenda iniziata alcuni mesi fa con difficoltà e inadempienze da parte della cooperativa a cui l’associazione Pietro Girola, titolare dell’immobile, aveva dato in gestione l’attività, attraverso un “contratto di affitto d’azienda”.
Dopo aver tentato di salvare la scuola, affiancati dal Comune di Besano, i responsabili dell’associazione hanno dovuto gettare la spugna e chiudere, lasciando senza questo servizio così importante le famiglie, in particolare quelle dei 21 bambini del Nido.
Per spiegare cos’è successo, il presidente dell’associazione ha scritto un lungo comunicato, dove si riscostruisce la vicenda. «Lo abbiamo fatto per chiarezza nei confronti delle famiglie e per smentire alcune notizie false che circolano – spiega il presidente dell’associazione Francesco Caverzasi – In coscienza posso dire che abbiamo fatto l’impossibile, e siamo arrivati vicinissimi a risolvere tutti i problemi per garantire continuità del servizio, per i bambini e le famiglie. Ma alla fine ci siamo dovuti arrendere. Posso garantire però che siamo tutti impegnati per la riapertura della scuola e che il Comune sarà al nostro fianco come lo è stato in questi mesi difficili».
Ecco il testo integrale del comunicato, in cui l’associazione spiega come si è arrivati alla difficile decisione di chiudere:
“Con questo comunicato stampa, l’Associazione Pietro Girola di Besano, titolare dell’immobile che per 120 anni ha ospitato servizi per l’infanzia comunica con immenso rammarico che dal 4 marzo i servizi di Asilo Nido, Scuola dell’Infanzia e Sezione primavera hanno cessato, a tempo indeterminato, la loro attività.
Cerchiamo di ripercorrere le tappe che hanno portato a questa triste situazione.
Dal 1904 al 2019 l’Associazione ha fornito con gestione diretta a bambine e bambini del Comune di Besano e dei Comuni circostanti un servizio di Scuola dell’infanzia e poi anche di Asilo Nido e sezione primavera.
Attorno al 2019 hanno iniziato però a maturare per l’Associazione dei profili di sofferenza economica e quindi, a tutela dei bambini, delle lavoratrici, dei servizi e del patrimonio immobiliare, si è deciso di affidare la gestione ad un soggetto esterno, una cooperativa sociale, che è subentrata nella gestione attraverso un contratto d’affitto d’azienda. Da allora il servizio ha funzionato e ha anche aumentato il numero di bambini iscritti.
Alla fine del 2024 hanno iniziato a circolare voci circa una difficile situazione economica della cooperativa gestore dei servizi (emolumenti non pagati o pagati in ritardo, insolvenza verso i fornitori, impossibilità o ritardo nell’accedere a contributi di natura pubblica per documenti contabili non regolari). L’esito delle sollecitazioni che, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, sono state attivate nei confronti della cooperativa perché fossero fornite le opportune garanzie ha iniziato a destare preoccupazione poiché i riscontri forniti risultavano generici e poco circostanziati.
In considerazione della situazione l’Associazione ha ritenuto doveroso coinvolgere l’Amministrazione di Besano che, anche se non direttamente connessa alla fornitura dei servizi, ha condiviso la preoccupazione per il potenziale disagio che decine di famiglie avrebbero dovuto affrontare in caso di cessazione delle attività. Il Comune ha quindi attivato dei confronti tanto con l’Associazione quanto con la cooperativa gestore dei servizi per provare ad avere un quadro realistico della situazione. Il quadro generale si è ulteriormente aggravato in data 10 febbraio 2025, allorché una visita ispettiva dell’Ufficio Igiene di ATS ha notificato alla cooperativa una serie di mancanze di ordine manutentivo. In data 14 febbraio il verbale veniva recepito anche dal Comune che, ovviamente, ha emesso un’ordinanza che intimava la risoluzione delle problematiche evidenziate entro il 28 febbraio, pena la cessazione delle attività.
A questo punto l’Associazione, coadiuvata dalla mediazione del Comune, ha iniziato a percorrere due strade parallele: da una parte, ha esercitato tutte le pressioni possibili verso la cooperativa perché risolvesse le problematiche scongiurando la chiusura a fine febbraio, dall’altra ha provato a costruire un “piano di emergenza” che potesse riportare i servizi in capo all’Associazione, garantire gli interventi manutentivi necessari, ri-assumere nell’immediato il personale e dare continuità ai servizi qualora la cooperativa gestore non avesse ottemperato ai suoi obblighi.
In questa fase l’Associazione ha ritenuto di dotarsi della consulenza di un’altra cooperativa, impegnata da più di 30 anni nella gestione di servizi per l’infanzia. Verificato che in data 28 febbraio nulla di quanto prescritto da ATS era stato fatto dalla cooperativa gestore non c’è stata per l’Associazione altra alternativa che comunicare la disdetta del contratto d’affitto d’azienda. Lo stesso giorno sono state risolte l’80% delle criticità evidenziate da ATS (sfruttando la bella giornata e il fatto che i bambini svolgessero le loro attività in giardino) ed è stato presentato un piano per la risoluzione entro brevissimo delle restanti poche criticità.
Nella stessa giornata è stata anche presentata ad insegnanti e genitori la realtà della situazione. A quel punto Associazione, cooperativa consulente, educatrici e Comune hanno iniziato a lavorare, supportati dalle famiglie, per il subentro, fin quando, martedì 4 marzo alle 16.00, ci si è resi conto che, per una serie di dinamiche tecnico/burocratiche, le educatrici non sarebbero state licenziate dalla ormai ex cooperativa gestore e non sarebbero potute, di conseguenza, essere riassunte dall’Associazione.
Crediamo in coscienza di aver tentato tutto il tentabile per scongiurare o limitare disservizi a bambini e famiglie, oltre che per non interrompere una storia besanese lunga 120 anni. Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, abbiamo fallito.
Con oggi però l’impegno dell’Associazione e di tutte le parti che in questi giorni hanno lavorato, seppur invano, per una positiva soluzione della vicenda, non si esaurisce. Consapevoli che questa cessazione sia, da molti punti di vista e per molte persone, un dramma, faremo di tutto perché non sia definitiva. Da oggi, con l’Amministrazione e i cittadini che vorranno partecipare, riprenderemo un percorso per far sì che “il Girola” possa ritornare ad essere quel punto di riferimento che è sempre stato per la comunità”.
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