“Domenichino del Sacro Monte” di Carla Tocchetti conquista Casciago
Ad accompagnare l’autrice del libro il sindaco di Casciago Mirko Reto, che ha proposto domande e aperto riflessioni sulla figura di Domenichino, da molti considerato un “santo” anche senza aspettare l’ufficialità di una canonizzazione complessa

Una storia ancora poco conosciuta, che per la prima volta esce dai luoghi sacri e viene presentata in un contesto laico e bellissimo come la Sala dei Papi di Villa Castelbarco, sede del Comune di Casciago.
Davanti ad una platea gremita, Carla Tocchetti, curatrice e organizzatrice di eventi oltre che scrittrice appassionata di territorio, ha presentato il suo “Domenichino del Sacro Monte”, libro edito da Macchione che narra le vicende di Domenico Zamberletti, nato nel 1936 e morto nel 1950. Una vita breve, segnata dalla malattia, ma ricca di episodi che ne hanno fatto un simbolo per chi vive al Sacro Monte, ma non solo, con una devozione che travalica i confini di Varese e arriva in diverse parti del mondo.
Ad accompagnare l’autrice del libro il sindaco di Casciago Mirko Reto, che ha proposto domande e aperto riflessioni sulla figura di Domenichino, da molti considerato un “santo” anche senza aspettare l’ufficialità di una canonizzazione complessa, ma che resta un’ipotesi ancora valida.
«La vicenda di Dominichino è arrivata fino a noi con un passa parola forte, che ha tenuto viva questa storia, lunga 75 anni – ha raccontato Carla Tocchetti -. La narrazione di una persona “santa” nella sua breve vita è giunta fino a noi, con tante testimonianze di episodi piccoli e grandi conservati negli archivi della Chiesa. La testimonianza della fama di santità di Domenichino travalica i confini di Varese e del Sacro Monte e arriva fino in Sicilia, in America Latina dove è diventato “Domenguito”, ma anche in tutta Europa e perfino in Thailandia. La sua famiglia era ed è conosciutissima, gli Zamberletti. Suo fratello Giuseppe è stato fondatore della Protezione Civile, ma tutta la sua famiglia si è sempre dedicata ad accoglienza e solidarietà, valori cristiani che gli Zamberletti hanno sempre promosso dal loro ristorante (il Camponovo), punto di riferimento per tantissimi. Mamma Giuditta era molto religiosa, aveva anche antenati sacerdoti, e Domenichino ha trasmesso con la sua vita un modo di agire, di vivere che è stato di ispirazione per tantissimi. Vedeva chi aveva bisogno e lo aiutava, si faceva preparare un piatto di minestra in più per darlo ai più poveri, si dedicava all’altro. Molti aneddoti sono contenuti nella biografia scritta da Maricilla Piovanelli, un testo fondamentale che ho voluto riproporre in calce al mio libro. Io mi sono concentrata sullo sfondo storico di un Sacro Monte faro spirituale negli anni della guerra, aggiungendo passaggi del post morte di Domenichino, una passione spirituale esplosa fin dai primi anni dopo la sua scomparsa che ha tenuto viva la memoria di Domenichino con particolari, aneddoti, storie».

Il libro “Domenichino del Sacro Monte” sarà presentato il 2 aprile con l’associazione culturale il Grappolo di Masnago in dialogo con don Adriano Sandri, il 12 aprile con gli amici letterari del Borgo Antico di Castiglione Olona e il 26 aprile in una serata di taglio intimistico e poetico alla Fenice con Silvio Raffo.
Le presentazioni letterarie a Casciago proseguiranno invece sabato 29 marzo alle 18.30 sempre in Sala dei Papi di Villa Castelbarco con “La Notte Padana” di Paolo Risi. QUI IL PROGRAMMA COMPLETO DI CASCIAGO D’AUTORE.
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