“All’aeroporto si chiede sempre tanto”, Luciano Bolzoni a Materia
L'autore ha guidato il pubblico in un viaggio che rivela l’anima del nostro tempo tra storie e aneddoti di chi lavora, atterra e decolla

Un viaggio in aeroporto tra i segreti, i viaggiatori, le storie di un luogo che ogni ora cambia si è svolto a martedì 22 aprile a Materia con Luciano Bolzoni, autore del libro La vita degli aeroporti. Piccoli atterraggi in un mondo sospeso.
Cosa accade realmente in un aeroporto, al di là dei controlli, delle code, dei tabelloni e delle voci metalliche che annunciano partenze e ritardi? È da questa domanda che prende il volo il libro. Nel corso dell’incontro, l’autore ha guidato il pubblico in un viaggio insolito ma familiare, fatto di storie, osservazioni e piccole epifanie raccolte tra gate, corridoi e sale d’attesa. Più che un saggio o un racconto di viaggio, il libro si configura come una sorta di diario antropologico e poetico, dove l’aeroporto diventa metafora del nostro tempo: un luogo reale in cui l’umanità si svela nella sua precarietà e nella sua ricerca di senso.
«L’aeroporto è uno spazio in cui si concentrano tensioni, speranze, addii e nuovi inizi. È uno specchio della società contemporanea, con le sue contraddizioni e le sue fragilità», ha spiegato Bolzoni durante la presentazione, accompagnato da dalla giornalista Erika La Rosa, che ha dialogato con lui sulle suggestioni del libro.
Diviso in brevi capitoli – veri e propri “atterraggi” narrativi – il volume attraversa i diversi aspetti della vita aeroportuale: dai volti degli addetti alla sicurezza alle famiglie in viaggio, dai lavoratori invisibili che animano l’ecosistema dell’aeroporto agli sguardi sospesi di chi aspetta dietro un vetro. Con uno stile essenziale ma evocativo, Bolzoni restituisce un mosaico di esperienze che, nella loro apparente normalità, diventano rivelatrici.
Il libro, pubblicato da Ediciclo Editore, ha già suscitato interesse tra lettori e addetti ai lavori, proprio per la capacità di trasformare un ambiente quotidiano e spesso dato per scontato in un luogo denso di significati.
«Scrivere questo libro è stato un modo per rallentare il tempo e osservare ciò che solitamente ci sfugge. In aeroporto ci sentiamo sempre in transito, eppure è lì che, paradossalmente, spesso ci fermiamo davvero», ha concluso Bolzoni.
«Oggi l’aeroporto è molto complesso, il lavoro così organizzato, sotto Malpensa c’è un intenso meccanismo e qui le persone sono molto importanti, pari ai passeggeri. Io stesso mi sono definito come passeggero»
L’aeroporto di notte, uno dei luoghi che non chiude mai, un’entità viva anche di notte.
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