Cerimonia per l’intitolazione di Largo Ramelli a Busto Arsizio. Critico il PD: “Non è accettabile trasformarlo in martire”
Il sindaco Antonelli insieme a diversi rappresentanti di Fratelli d'Italia ha scoperto il nuovo cartello. Le critiche dei Dem che chiedono di ricordare tutte le vittime degli anni di piombo

Inaugurato questa mattina, sabato 5 aprile, Largo Sergio Ramelli che si trova alla confluenza delle vie Nigra, Cellini, Costa, Gioberti e del Roccolo a Busto Arsizio.
Oltre al sindaco Emanuele Antonelli e al vicesindaco Luca Folegani, erano presenti diversi esponenti politici di Fratelli d’Italia, tra cui l’onorevole Paola Frassinetti, l’europarlamentare Carlo Fidanza, il consigliere regionale Giacomo Cosentino, i deputati Umberto Maerna e Riccardo De Corato, il presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e il vicesindaco Luca Folegani, che hanno ricordato lo studente milanese, militante del Fronte della Gioventù, ferito a morte cinquant’anni fa, il 13 marzo 1975, da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare.
«Sono bastati cinquant’anni per comprendere che quello che è successo a un ragazzo di quasi 19 anni è stato solo ed esclusivamente un orrore? – ha dichiarato Francesca Caruso – Quella che doveva essere una tragedia condivisa in maniera trasversale è stato per troppo tempo il ricordo del dolore di una sola parte. Ma forse non sono bastati questi anni se ancora oggi ci sono libri a testa in giù e polemiche per apporre una targa nella scuola dove lui studiava. Quella scuola dove lui scrisse in libertà quel tema che gli è costato la vita. Ma perché questa è una storia che ancora fa paura? Era solo un ragazzo, con il coraggio delle sue idee».
La cerimonia ha visto una presa di posizione del Partito democratico che, in una nota a firma congiunta di Paolo Pedotti Segretario cittadino PD Busto Arsizio e Alice Bernardoni Segretaria provinciale PD Varese esprime contrarietà: «Come Partito Democratico circolo di Busto Arsizio e Federazione provinciale di Varese esprimiamo forte contrarietà di fronte alla scelta della maggioranza di procedere a un’intitolazione parziale e divisiva. Gli anni di piombo furono un periodo complesso della storia del nostro paese e andrebbe ricordato nella sua totalità. Non è accettabile trasformare la figura di Ramelli in un martire quando furono numerose le vittime innocenti di quegli anni.
Non è possibile dimenticare le vittime delle stragi di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia e di Bologna. Militanti della sinistra non antagonista e semplici cittadini, persone innocenti vittime della strategia della tensione operata da gruppi terroristici politicamente orientati verso l’estrema destra. Riteniamo inoltre del tutto improprio che nel corso di una cerimonia ufficiale dell’Amministrazione comunale siano stati invitati ad intervenire i rappresentanti istituzionali del solo partito Fratelli d’Italia.
Ci pare evidente che Fratelli d’Italia sta utilizzando le istituzioni per portare avanti iniziative di parte, con la complicità o il tacito assenso dei suoi alleati.
Avremmo accolto volentieri l’intitolazione di uno spazio comune per ricordare tutte le vittime degli anni di piombo, a prescindere dalla collocazione politica. Prendiamo atto invece che chi oggi governa la città di Busto Arsizio non è pronto e anzi preferisce usare la forza dei numeri per imporre una visione alla quale noi non prenderemo mai parte».
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