I ribelli dell’etere: a Materia le radio libere tra memoria e futuro
una serata con i protagonisti di un’epoca che ha rivoluzionato la comunicazione in Italia: quella delle radio private, nate a metà degli anni Settanta come atto di ribellione

Cinquanta anni dopo la loro nascita, le radio libere tornano a far parlare di sé. E lo fanno con la stessa passione di allora, grazie a una serata carica di racconti, emozioni e visioni future che si è svolta martedì 15 aprile nello Spazio Libero Materia di VareseNews a Castronno. Una platea partecipe e curiosa ha accolto i protagonisti di un’epoca che ha rivoluzionato la comunicazione in Italia: quella delle radio private, nate a metà degli anni Settanta come atto di ribellione contro il monopolio Rai e cresciute come palestre di libertà espressiva, informazione alternativa e cultura musicale.
Una rivoluzione nata da un microfono
Nel 1975, girare la manopola di una radio voleva dire accedere a un mondo nuovo, fuori dagli schemi, dove chiunque poteva parlare, scegliere la musica da mandare in onda, leggere una poesia, raccontare la sua storia. “Le radio libere sono state il primo vero social network”, ha ricordato in apertura Elio Girompini, tra i fondatori di Radio Varese, prima emittente della provincia, nata nel 1976 da un gruppo di studenti del liceo Cairoli.
Voci e storie di un’epoca irripetibile
Accanto a lui, si sono susseguiti sul palco altri protagonisti di quell’avventura collettiva: Eliseo Sanfelice ha raccontato le origini di Radio Lupo Solitario, emittente leggendaria capace di mescolare creatività e ironia; Alessandro Ferrazzi ha riportato in vita l’energia di Radio Gallarate; Luigi Ambrosio ha descritto il percorso, ancora attuale, di Radio Popolare, mentre Stefano Provasio ha condiviso i ricordi delle radio legnanesi. A portare una dimensione spirituale e sociale è stato padre Gianni con l’esperienza di Radio Missione Francescana, attiva ancora oggi come punto di riferimento per la comunità.
Dalla storia alla mappa delle radio italiane
A completare il quadro il professor Massimo Emanuelli, docente e storico della comunicazione, che ha presentato in collegamento la sua enciclopedia “Alza la tua radio per favor”, una monumentale opera di censimento delle circa 9.000 emittenti radiofoniche sorte in Italia dal 1975 a oggi. Un lavoro che testimonia la vitalità e la varietà del fenomeno, spesso sottovalutato ma determinante nel percorso culturale e democratico del Paese.

Un futuro da costruire, una nuova radio da accendere
La serata non si è chiusa nel ricordo, ma si è proiettata nel futuro con l’annuncio di una nuova avventura: la nascita di una web radio targata Materia, aperta alla sperimentazione, all’inclusione e alla creatività. Un progetto che prenderà vita nei prossimi mesi e che sarà costruito anche con il contributo di chi ha sempre sognato di mettersi davanti a un microfono. Perché, come ha ricordato uno dei relatori, “la radio non è mai morta: ha solo cambiato forma, ma il suo spirito ribelle è più vivo che mai”.
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