Le sliding doors di Riccardo Ceratti a Materia. Un concerto tra memoria e impegno
Nell'Agorà di VareseNews, il cantautore ha proposto un viaggio musicale tra storia e coscienza civile
Venerdì 18 aprile, Materia spazio libero ha ospitato una serata musicale con il cantautore Riccardo Ceratti, accompagnato dal giovane bassista Nicholas Di Stasi. Il cantautore ha presentato il suo repertorio di canzoni ispirate a temi sociali e storici.
Ceratti che è di Somma Lombardo, Maddalena per la precisione, nel 1993 aveva un contratto con la storica Ricordi Records che in quegli anni stava alla musica d’autore come la Ferrari sta all’automobilismo. La strada per il successo sembrava dunque spianata. Il disco era pronto – Ceratti ha mostrato il cd con tanto di copertina e la musicassetta – il title truck (il brano principale) “Ciapa la busta” era in dialetto lombardo e la bufera Mani Pulite stava spazzando via la Prima Repubblica. A quel punto i produttori decisero di stoppare il progetto perché non volevano una sovrapposizione con la politica, soprattutto con quella in ascesa, la Lega di Umberto Bossi, che a quel tempo aveva appena abbandonato l’aggettivo “lombarda” per confluire nella Lega Nord.
«Avevo ventotto anni – ha raccontato Ceratti – avevo fatto un sacco di sacrifici per arrivare fino a lì e il mio sogno svaniva a un passo dal successo. Era il momento sbagliato perché qualche anno dopo Davide Van de Sfroos con “Breva e Tivàn” farà della lingua laghée il suo tratto distintivo».
Ceratti la musica ce l’ha nel sangue. Diplomato in pianoforte al Conservatorio di Novara, ama la forma canzone ed è un polistrumentista raffinato capace di leggere la realtà con lo sguardo di chi conosce bene le regole del pentagramma. La scaletta presentata a Materia è uno spaccato intimo e allo stesso tempo pubblico della storia italiana. Ceratti si ispira agli eroi del quotidiano che con i loro gesti cercano di cambiare il mondo, come nel caso di “Guardami” canzone dedicata a Damiano Marangoni, l’uomo che in provincia di Varese aveva fondato “strade pulite”, associazione di volontari che puliva le strade dai rifiuti. Oggi Damiano non c’è più, dopo una tragica fine, ma la sua missione in vita è per sempre cristallizzata in quel brano. E ancora don Lorenzo Milani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La memoria per Ceratti è un incrocio importante della sua seconda vita da cantautore. Una vera catarsi per un Paese che non ne vuole sapere di fare i conti con il passato. In “Paziente 37” racconta la strage di Bologna avvenuta il 2 agosto del 1980, partendo dal quella linea di autobus, appunto la 37, che era stata trasformata in ambulanza per il trasporto dei morti all’obitorio.
«La canzone così come la letteratura e il cinema – ha detto Ceratti – ti dà la possibilità di scandagliare la realtà, raccontare e ricostruire. È uno strumento potentissimo».
Le parolacce se ben contestualizzate rafforzano il discorso, perdono il loro contenuto volgare e diventano il vessillo per far emergere le ingiustizie. “In culo agli operai“, costruita su una ritmica decisamente rock, è una sorta di risarcimento a una storia che come un fiume carsico sembra essere scomparsa dalla superficie terrestre. «Ci hanno detto che nella società liquida le fabbriche non esistevano più – ha sottolineato Ceratti – ma qualcuno dovrà spiegare da dove arrivano tutti gli oggetti di cui circondiamo».
E forse questa è una delle ragioni per cui la classe operaia andrà in paradiso.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Retroscena dell’arresto a Lavena Ponte Tresa: manovra a ganascia e pattuglie svizzere sul suolo italiano
Felice su "Difendere la prossimità nei centri storici e nei quartieri significa proteggere la nostra identità"
lenny54 su Retroscena dell’arresto a Lavena Ponte Tresa: manovra a ganascia e pattuglie svizzere sul suolo italiano
lenny54 su Un cigno nero a Porto Ceresio, l'esperto: "È una specie australiana, non dovrebbe essere qui'"
The.Bard su Scola a tutto campo: "Chiederemo di fare la coppa, il budget è in crescita. La contestazione è stata brutta ma l'ho superata"
Felice su “Più Tornavento, meno cemento”: cittadini in piazza contro il maxi polo logistico nel Campagnone
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.