Da Brinzio a Biella: gli alpini arrivano a Orino scortati dal sindaco del paese

Il primo cittadino del paese Federico Raos ha indossato la penna nera per accogliere in mezzo al bosco il plotone di commilitoni che si apprestano a compiere l’impresa: raggiungere a piedi, cento chilometri, la 96ª Adunata nazionale

Partono gli alpini di Brinzio per la grande adunata di Biella

L’invasione a suon di sorrisi e belle storie, con scarponi, zaino e un’invidiabile (invidiabilissima, davvero) voglia di libertà è partita la mattina presto. Una marcia che si è mossa in silenzio seguendo le piste del «310B», sentiero basso che fa la gonna al Campo dei Fiori, che ha portato gli alpini di Brinzio ad entrare di soppiatto nei confini del comune di Castello Cabiaglio per venir intercettati da un’altra penna nera, il sindaco di Orino, Federico Raos, tenente in congedo, che li ha scortati (ma senza sciabola di rappresentanza) entro i confini comunali e sin alla piazza del paese.

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Una partenza fra conoscenti di lunga data, diciamo commilitoni, ma di certo amici che segnano il sodalizio anche fra territori, piccoli paesi della Valcuvia che diedero molto in termine di soldati durante le guerre, Caduti che difatti vengono salutati con la mano sull’inconfondibile cappello da alpino man mano che la comitiva si muove. Omaggio a monumenti al ricordo che sono presenti in ogni paese delle valli, ma che ben si incontrano anche andando più giù verso la pianura, per cento e passa chilometri, con l’obiettivo di arrivare a Biella, in Piemonte, per la grande adunata degli alpini (la 96ª Adunata nazionale).

E per farlo il gruppo di Brinzio ha pensato ad una lunga marcia, una camminata il più possibile nei boschi, a contatto con la natura, per rendere omaggio alla fatica, la miglior mostrina da portare con orgoglio e ricordo per ogni penna nera (fatica fatta di momenti conviviali, come questi, ma anche di soccorso alle popolazioni colpite da tragedie e calamità: oggi corrono i 49 anni dal terremoto del Friuli).

Dunque, dopo le «boccette» del sentiero 310B , e il saluto allo «stregone» intagliato nel legno dall’artista Sergio Terni, in prossimità della Rocca, il plotone di alpini è entrato in paese e ha raggiunto il municipio in piazza XI Febbraio, sempre in compagnia del sindaco Raos per rendere omaggio alla bandiera esposta dal palazzo comunale e riprendere il viaggio.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Maggio 2025
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