Giocattoli, sport e comunità: La Casa del Giocattolo Solidale di Varese ringrazia sostenitori e amici
Un bel pomeriggio a Bregazzana, in uno spazio donato da una famiglia di benefattori all’associazione che aiuta più di 300 bambini di Varese e dintorni. La sede varesina di via Merini è invece un bene confiscato alla mafia

Un pomeriggio ricco di solidarietà e bellezza a Bregazzana, dove La Casa del Giocattolo Solidale ha vissuto la sua giornata di ringraziamento per il sostegno ricevuto nel corso dell’anno.
A fare da padrone di casa il presidente dell’associazione, Ivan Papaleo, vera e propria anima di questa realtà varesina protagonista della solidarietà. Ha fatto in apertura una panoramica sui servizi, su come è nata e come si è sviluppata La Casa del Giocattolo Solidale, dal sostegno per la scuola a quello per la vita di tutti i giorni dei ragazzi, il sostegno allo studio, lo sport (basket, danza, arrampicata sportiva), tutto grazie ad una squadra di volontari molto presenti e attivi (ma c’è sempre bisogno di nuova linfa e nuovi aiutanti). Ma anche la scuola per le mamme, le vacanze, il tempo per lo svago per i bambini. Questo è molto altro è stato il pomeriggio di Campioni di solidarietà 2025 de La Casa del Giocattolo Solidale domenica 18 maggio.
Tutto in un posto magico, a Bregazzana, spazio dove col bel tempo bambini e volontari si trovano a passare le giornate, uno spazio sempre aperto, per tutta la comunità, chiamato Agrigiocoteca. Bregazzana ha accolto La Casa del Giocattolo Solidale con entusiasmo. Gli Amici di Bregazzana sono presenti e partecipi, tra passeggiate e sostegno per curare il posto. Uno spazio donato da una famiglia di benefattori (la famiglia Perucchetti Pezzani) all’associazione per questo scopo, per dare sfogo alle tante iniziative per i bambini.
La sede di Varese dell’associazione La Casa del Giocattolo Solidale in via Merini è invece uno spazio ludico gratuito e inclusivo all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata. Questa iniziativa, nata nel 2020, si prefigge di offrire giocattoli, materiale scolastico e articoli per l’infanzia a bambini provenienti da famiglie in difficoltà, promuovendo il diritto al gioco e allo sport, e sostenendo la rigenerazione sociale. L’obiettivo è garantire a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro situazione economica, la possibilità di giocare e crescere spensierati.
Presente l’assessore del Comune di Varese Roberto Molinari tra i primi a credere in questo progetto, che oggi aiuta più di 300 bambini: «Partiti da un’idea semplice, nata in un periodo complicato come quello del Covid, l’associazione è cresciuta tanto in questi 5 anni. La sede dove è ospitata La Casa del Giocattolo Solidale è un bene confiscato alla mafia: averlo dato a loro è un altro segnale della positività di questa esperienza, un progetto che ha dato una casa a questa realtà. Spero che possiate andare avanti, un’esperienza che va incontro ai cittadini di domani, i bambini, investire su bambine e bambine felici creerà ottimi cittadini domani».

Hanno poi sfilato una serie di persone e realtà che hanno sostenuto e sostengono La Casa del Giocattolo Solidale, da chi si occupa degli spazi a chi sistema le biciclette, il giardino, le raccolte fondi, tutto per il bene dei bambini.
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