Pagelle Pro Patria: Rocco accende la partita, Ferri la infiamma. Ma per la salvezza mancano ancora 90 minuti

Prima round a Busto Arsizio: la Pro Patria deve carburare ma piega la Pro Vercelli con un gol nel finale, portandosi in vantaggio nel doppio confronto grazie al suo centrocampo. La salvezza si deciderà al Piola sabato prossimo. I voti ai tigrotti

Pro Patria - Arzignano 13 marzo 2025

La Pro Patria fa sua la gara d’andata dei playout superando di misura la Pro Vercelli nel match di Busto Arsizio.

La Pro Patria si aggiudica l’andata dei playout: Ferri stende la Pro Vercelli

Dopo aver preso le misure alle Bianche Casacche nel primo tempo, nella ripresa un rasoterra di Rocco accende la fiamma dei tigrotti che iniziano a macinare campo, trovando il goal con il “giovane capitano” nel finale e accarezzando occasioni per il raddoppio, patte sui piedi di Mallamo e sulla testa di Mehic. E se le chance vedono come protagonisti i centrocampisti il merito è anche del lavoro di Pitou e Beretta impiegati a smistare palloni scottanti negli ultimi 30 metri di campo.

I VOTI TIGROTTI:

ROVIDA 6 – Serata dalle forti emozioni per i tifosi biancoblu, novanta minuti di (relativa) tranquillità per il portiere, impegnato poche volte su conclusioni centrali e mai agli straordinari. Non aver preso goal all’andata consegna già un piccolo vantaggio in vista del ritorno a Vercelli.

BASHI 6,5 – Si trova a fare i conti contro due ottimi attaccanti, uno dei quali (Comi) rientra di diritto nella top tre degli attaccanti del Girone A. Ma le Bianche Casacche quasi mai riescono a creare qualcosa negli ultimi venti metri. E dalla mattonella da lui presidiata per passare si doveva essere in possesso di uno speciale permesso che ieri sembra esclusività di pochi.

ALCIBIADE 6,5 – La prestazione di cui c’era bisogno: la pressione per una partita in cui ci si gioca tutto è percepita molto sugli spalti, tuttavia in campo il difensore centrale amministra ogni aspetto, anche i falli subiti per rompere il ritmo e far rifiatare il gruppo con l’esperienza necessaria.

COCCOLO 6,5 – Se dalle parti di Bashi l’area è a traffico limitato, sulla corsia di destra la Pro Vercelli, almeno nel primo tempo, spinge molto di più, portando lì Romairone ma arrivando anche sul fondo con mezzali ed esterni per mettere la palla vincente per Comi. Palla che non arriverà  (quasi) mai grazie alle letture del difensore. Non era semplice, perché quando in area di rigore c’è Comi il tasso di errore di tutta la retroguardia deve tassativamente essere zero.

PIRAN 7 – Schierato a destra per sopperire all’assenza di Somma, la Pro Patria regge bene l’urto della Pro Vercelli ma è in grande difficoltà a ripartire per quasi tutto il primo tempo. Dopo circa un’ora di gioco ritorna invece nella fascia di cui è stata padrone indiscusso per tutta la prima metà di campionato e sforna, dopo aver pestato la linea ed essersi portato più volte sul fondo, un assist al bacio per un altro tigrottino cresciuto in biancoblu: Davide Ferri.

FERRI 7 – Il goal più importante della sua carriera. Un mediano che al 83′ segna di testa da praticamente la linea di porta può significare soltanto una cosa: la Pro Patria la partita l’ha voluta davvero vincere. E il suo capitano (Nicco è rimasto in panchina, ndr.) ha fatto letteralmente di tutto, dal battagliare a centrocampo alle rifiniture in area, per aiutare la squadra.

MALLAMO 7 – Folletto del centrocampo. Parola che va declinata in ogni suo aspetto: appare continuamente a disturbare il centrocampo della Pro Vercelli (che inizialmente con la disposizione a 3 e la fisicità danno non poche noie alla mediana biancoblu), si presenta però spesso anche al limite dell’area di rigore dove più volte crea occasioni al tiro, in poche parole: è il trickster al centro del gioco.

dal 86′ MEHIC SV– Ottimo impatto, anche se per pochi minuti, con tanto di occasione sulla “zucca” per trovare un raddoppio che sarebbe pesato come un macigno nel doppio confronto. A freddo non era semplice prendere le giuste misure della porta.

BARLOCCO 6 – Negli ultimi sei mesi si è fatto apprezzare sul rettangolo verde dello Speroni per la capacità di ben interpretare la doppia fase davanti (soprattutto con strappi) e dietro la linea di metà campo. Nel primo tempo pare essere l’uomo del mismatch, ma regge l’urto: la Pro Vercelli, infatti, si porta in avanti con uno dei suoi migliori uomini, Iezzi, arriva sì, ma poche volte arriva al traversone della trequarti per le due punte, o l’inserimento in area del quinto opposto, Carosso.

dal 69′ RENAULT 6,5 – Entra quando la Pro Patria aveva già iniziato a ribaltare l’inerzia del match, ma il suo ingresso permettere di calibrare al meglio gli equilibri di squadra. L’infortunio gli ha tolto tanti minuti, ma in campo si è sempre dimostrato affidabile in un ruolo cruciale nel calcio moderno. Non è un caso che in stagione lo si sia visto anche braccetto mancino.

PITOU 6,5 – Se il primo tempo lo vede un po’ assente e isolato dal gioco, perché (come scritto sopra) i due esterni sono molto diligenti e il centrocampo soffre l’inferiorità, quando nella ripresa i tigrotti trovano le misure, diventando loro padroni del gioco, allora il trequartista fa valere tecnica e qualità in posizione da raccordo: per merito suo la Pro Patria più volte si affaccia in area di rigore, a volte anche da palla inattiva grazie a diverse punizioni conquistate.

dal 86′ TERRANI SV – I minuti in campo sono pochi ma sono quelli dove un pallone perso a centrocampo può diventare fatale. Dal suo ingresso in campo la sfera è spesso in suo possesso e viene gestita con sapienza sulla trequarti campo e vicino alla bandierina, nella zona di campo dove preferisce maggiormente orbitare.

ROCCO 6,5 – Aiuta tanto la squadra, soprattutto a salire, duellando spalle alle porta. Ma il merito principale è aver acceso una partita timida al 53′ con una potente conclusione sul primo pallo. Sarà brava poi la squadra ad alimentare quella fiammata e tramutarla in fuoco sacro.

dal 72′ CITTERIO 6 – Finale di partita da seconda punta, giocato con la garra di chi è abituato a rincorrere il pallone in ogni zolla di campo.

BERETTA 6,5 – Preziosissimo, anche lontano dalla porta. Ancora di più quando la Pro Patria alza il baricentro e pianta l’accampamento nel terzo offensivo di campo. È in quel momento che il #9 si prende i meriti per essere il giocatore che, danzando sul pallone nello stretto (caratteristiche difficili da trovare in un #9), permette alla squadra di essere pericolosa con gli inserimenti dei compagni. Non a caso l’apertura verso Piran in occasione del vantaggio ha la sua paternità.

Ferri dopo il goal vittoria: “Un’emozione fortissima. Dobbiamo restare concentrati per il ritorno”

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 11 Maggio 2025
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